La raccolta fondi SI AMO AFRIN lanciata il 25 aprile dal GUS in favore della popolazione di Afrin ha già raggiunto i 16mila euro, coinvolgendo un gran numero di persone in tutta Italia.

Il GUS (Gruppo Umana Solidarietà) ha avviato la campagna di raccolta fondi Si Amo Afrin per promuovere la solidarietà in favore dei 450.000 sfollati che, in seguito all’attacco mosso dalla Turchia e dai suoi alleati jihadisti ai territori del Nord della Siria, hanno visto il loro distretto invaso, saccheggiato, bruciato e distrutto.

Una rete europea solidale nata online. Strategia, condivisione e informazione.

Una campagna di raccolta fondi che ha il cuore in Italia ma che si è diramata in tutta Europa. La prima fase è consistita in un appello lanciato online (mail, social, whatsapp) dal GUS a tutte le realtà solidali a Kurdistan e Siria. L’invito era a collaborare per rispondere alle esigenze primarie degli sfollati (vaccini, farmaci anti tubercolotici, aiuti alla prima infanzia etc.) attraverso la raccolta fondi. Tanti gruppi da tutta Europa hanno aderito all’iniziativa e il 25 aprile è stata lanciata la campagna SI AMO AFRIN al pubblico e alle istituzioni, con il logo ufficiale disegnato da Zero Calcare.

 

Vicinanza. L’Afrin non è così lontano.

Il Gus ha sede in Italia ma la distanza dagli sfollati dell’Afrin, come ci dice Valentina Fagiano volontaria di Si Amo Afrin, è solo territoriale: “la Federazione Democratica della Siria del Nord è un modello di democrazia diretta moderno e unico nel suo genere che si avvicina molto ai valori che l’Europa tenta di far propri. Una società che ha lavorato per l’autonomia delle donne e che ha creato comunità sostenibili in grado di fornire una coesistenza pacifica tra le varie culture presenti sul territorio, oggi è in lotta contro l’oppressione del regime turco e Jihadista e chiede aiuto per la sopravvivenza del suo popolo.”

Valentina sottolinea l’importanza delle azioni dei combattenti nel Nord della Siria sulle nostre vite: “la popolazione di Afrin, come quella di Kobane, ha protetto i nostri territori dall’ISIS. Ha combattuto in prima linea sacrificandosi per difendere anche l’Europa e le nostre città. Non possiamo non ascoltare questo modello di democrazia che ci parla!”

 

Responsabilità diretta per quello che accade nella Siria del Nord.

La motivazione dei volontari viene anche dalla responsabilità diretta che provano per la sofferenza quotidiana di queste persone. Una responsabilità dovuta all’isolamento mediatico internazionale che circonda questa vicenda. Anche in termini di aiuti non ci sono grandi ONG attive sul territorio che affrontano questa crisi umanitaria di dimensioni immani: i campi di emergenza sono solo due. Inoltre, i territori della Siria del Nord sono attaccati dalla Turchia, membro della NATO.

 

La campagna di raccolta fondi virale sui Social: video e informazioni dalla Siria.

16.000 euro raccolti nelle prime tre settimane sulla piattaforma di Rete del Dono. Un successo dovuto alla rete creata, strutturata e mobilitata ancor prima del lancio della raccolta fondi, e dall’utilizzo virtuoso dei Social. “Cerchiamo di comunicare attraverso le testimonianze video scioccanti degli sfollati e dei pochi medici presenti sul territorio. Danno la reale percezione delle enormi difficoltà che queste persone stanno vivendo sulla loro pelle e aiutano a comprendere” ci dice Valentina.

 

Il coinvolgimento di giornalisti indipendenti come Jacopo Vinni e di personaggi conosciuti come Lo Stato Sociale, 99 posse, Pankreas etc. hanno poi dato vita e forza a questo progetto solidale garantendo un’ottima eco tra chi aveva davvero a cuore la causa.

“La piattaforma di Rete del Dono è stata ottima nell’assistenza tecnica e ci ha permesso di attivare una campagna solidale senza avere l’obbligo di raggiungere un obiettivo di raccolta. Un aspetto fondamentale per tenere aperta la speranza e portare avanti la nostra missione”.

Per sostenere questa raccolta fondi solidale DONA QUI https://www.retedeldono.it/it/progetti/gus/siamoafrin