Dopo le incredibili emozioni vissute nell’edizione 2016 della Milano Marathon, è arrivato il momento delle premiazioni per quelli che sono stati i nostri veri eroi: i top fundraiser. Si è svolta ieri, giovedì 21 aprile, la serata dei Milano Marathon Awards, un momento importante per riconoscere il lavore di chi si è attivato con impegno e dedizione alla raccolta fondi. Si è partiti dal Premio Rete del Dono alla raccolta fondi, riservato alle 3 Organizzazioni Non Profit che hanno raccolti più fondi, per arrivare ai Top Fundraiser Awards rispettivamente nella categoria Aziende, Maratona e Staffetta.
Questa è stata l'ottava edizione del Charity Program, iniziato nel 2009 grazie alla geniale intuizione di Andrea Trabuio, Responsabile Mass Events RCS Sport.
Per conoscere la genesi del programma dedicato alle Organizzazioni Non Profit abbiamo chiesto direttamente a lui di raccontarci come tutto è iniziato e qual è stata l'evoluzione in questi anni.
Ciao Andrea e grazie per la disponibilità. Come è nato il Charity Program e cosa ti ha spinto a farlo?
Grazie a voi. È sempre un piacere per me parlare del Charity Program della Milano Marathon.
Vi spiego subito la genesi del progetto: dall’86 mi occupo di organizzazione eventi e tra i tanti di cui mi sono occupato c’è stata la Maratona di Venezia. In quella occasione avevamo previsto una raccolta fondi a favore dell’UNICEF, un primo tentativo di associare corsa e solidarietà. Nel 2007 mi sono poi trasferito a Milano per occuparmi in RCS della prima Maratona di Milano e da subito ho cercato un link per collegare l'evento alla raccolta fondi per scopi benefici. L’ispirazione arriva dai modelli anglosassoni: negli Stati Uniti il fundraising attraverso la corsa funziona benissimo. In Europa il modello di riferimento è la Maratona di Londra che raccoglie ogni anno cifre importanti.
L’occasione per creare a Milano il Charity Program è arrivata nel 2009 dopo essere stato negli Stati Uniti a studiare i nostri colleghi americani. Al ritorno abbiamo pensato di spostare la maratona dall’autunno alla primavera e di aggiungere la staffetta alla classica gara dei 42km e 195m: l’obiettivo era quello di attirare più persone e creare un legame più stretto con la città.
È stato anche il momento in cui abbiamo deciso di coinvolgere le Onlus e di utilizzare la staffetta come strumento per comunicare all’esterno le loro attività e allo stesso tempo permettere loro di fare raccolta fondi. Nel 2009 è quindi nata la prima versione del Charity program nella quale da un lato venivano proposte le iscrizioni alle associazioni ad un prezzo agevolato e dall’altro si è iniziato a far conoscere ai runner il personal fundraising.
Un grosso passo avanti…
Si è trattato di un vero e proprio cambiamento culturale.
In Italia la gente correva ma non donava. La vera innovazione è stata portare un cambiamento di mentalità nelle Organizzazioni Non Profit: non più semplici beneficiari di donazioni ma parte attiva nella ricerca e nella formazione di corridori e personal fundraiser.
Per velocizzare il processo abbiamo realizzato dei workshop nei quali far comprendere alle ONP il funzionamento del meccanismo. In questo percorso ha avuto un ruolo fondamentale Fabrizio Cosi, nostro caro amico scomparso qualche mese fa, e Rete del Dono, che è stato nostro partner fidato fin dall’inizio di questa avventura.
Come hai conosciuto Fabrizio Cosi?
Io e Fabrizio ci siamo conosciuti casualmente nel 2008. Lui correva e io organizzavo. Lui veniva da Lecce e io da Venezia. Quando ci siamo incontrati abbiamo capito subito di avere la stessa visione su molti temi. Con lui abbiamo creato i Podisti da Marte e abbiamo messo assieme 2 anime diverse.
Fabrizio aveva un modo incredibile di dedicarsi agli altri. È stato un volano importante per diffondere il messaggio ed è riuscito a coinvolgere moltissime Onlus nella partecipazione al Charity Program. Riusciva a trasmettere il suo entusiasmo e la voglia di raccogliere fondi.
Fabrizio ha piantato un seme in tante persone e quando è venuto a mancare è stato evidente tutto il lavoro fatto in questi anni: l’entusiasmo delle persone è continuato ed il gruppo dei Podisti da Marte, pur orfano del leader, ha continuato l’opera con impegno e dedizione.
Che riscontri hai avuto dalle Organizzazioni Non Profit sul Charity Program?
I feedback sono stati molto positivi. Le non profit hanno attraversato un momento di cambiamento, soprattutto quelle medio/piccole che hanno conosciuto nuove modalità di fare fundraising. Raccogliere fondi tramite eventi sportivi richiede impegno e costanza perché è necessario comunicare in maniera mirata, creare un network ed educare al fundraising. Impegnativo, ma le ricompense sono molte, anche in termini di visibilità e di aggregazione della propria community.
Quali sono stati i risultati ottenuti?
Negli anni sono stati raccolti dal Charity Program oltre 3 milioni di euro ed il trend è in crescita. La cosa più bella è che adesso molti altri eventi stanno seguendo la stessa impostazione anche grazie al grande lavoro di Rete del Dono. Ora non è più strano correre e chiedere una donazione.
Aver piantato un seme di cambiamento culturale nella corsa è per me la soddisfazione maggiore.
Ieri ai Top Fundraiser Awards sono stati premiati i primi classificati in termini di raccolta fondi categoria Onlus, aziende, maratona e staffetta.
Si, ogni anno a 3 settimane dalla maratona c’è questo bel momento organizzato con Rete del Dono per celebrare i risultati e premiare chi ha raccolto di più degli altri. Lavorare per raggiungere degli obiettivi è molto stimolante e questo riconoscimento a mio avviso contribuisce alla raccolta in modo sostanziale. Le Organizzazioni Non Profit che si impegnano e lavorano bene riescono ad ottenere risultati eccezionali e anche le aziende che hanno partecipato attivamente sono riuscite a raggiungere traguardi molto importanti a sostegno delle organizzazioni per cui hanno corso.Stiamo parlando di oltre 100 mila euro!
La premiazione dei Top Fundraiser Awards è diventato un appuntamento fisso e irrinunciabile. Come in tutte le cose quando c’è uno sforzo è bello trovare un momento di sintesi e celebrare assieme i risultati raggiunti.
Come vedi le prossime edizioni della Milano Marathon?
Nonostante l’evento di quest’anno sia andato molto bene e sia stato apprezzato da tutti, il nostro obiettivo per il 2017 è quello di crescere ancora con il Charity Program. I runner sono oramai maturi per questo tipo di attività. Vogliamo coinvolgere ancora di più le Organizzazini Non Profit in quello che faremo e abbiamo in programma delle sorprese per il futuro che non posso ancora raccontare.
Gli obiettivi sono ambiziosi ma siamo consapevoli che passo dopo passo ogni traguardo è raggiungibile. Siamo partiti nel 2007 da sottozero e se riguardo al percorso fatto provo una grande soddisfazione. Per questo voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che come me ci hanno creduto.
Grazie Andrea e in bocca al lupo
Grazie a voi e viva il lupo!