Correre per mettere radici, quelle di circa 900 alberi da piantare: con questo messaggio il Rotary Club Montaperti Castelnuovo Berardenga ha dato una motivazione in più ai concorrenti della Strade Bianche 2020, classica granfondo ciclistica che ogni anno si tiene sul territorio senese. E la raccolta fondi sta superando ogni aspettativa.
Il primo Rotary Club al mondo carbon free
“Il nostro Club è impegnato già da un paio d’anni sul tema della tutela dell’ambiente e della sostenibilità” afferma Manuel Giuggioli, responsabile dell’iniziativa Strade Bianche. “Nel 2019, con il presidente Gianni Baldini, abbiamo voluto compensare le emissioni generate dall’attività del nostro Club: abbiamo piantato 48 alberi da frutto (uno per socio), in un'area della Foresta Amazzonica, divenendo così il primo Rotary Club al Mondo Carbon Neutral”. Da qui è nata la collaborazione con l’Università degli Studi Di Siena e con lo Staff del Prof. Simone Bastianoni, che insieme alla Provincia ha in progetto la realizzazione di una nuova area boschiva lungo il percorso di Strade Bianche per migliorare il bilancio di compensazione del territorio.
Il primato poco noto della Provincia di Siena
“La Provincia di Siena ha un primato che pochi conoscono - spiega il Prof. Bastianoni - Dal 2011 infatti è la prima area vasta d’Europa “carbon free”, ovvero con la totale compensazione tra le emissioni di CO2 causate dalle attività antropiche e gli assorbimenti naturali delle zone boschive e della vegetazione perenne del territorio provinciale”. Il traguardo, raggiunto addirittura con 4 anni di anticipo sulla scadenza fissata al 2015, fu solo l’inizio di un progetto ancora più ambizioso: “Portare il tema emissioni zero fuori dalle sedi scientifiche, per sensibilizzare i cittadini e i singoli territori. Questa nuova area boschiva, oltre che monitorare l’inquinamento dell'area - le piante sono micorizzate a tartufo, che cresce solo in assenza di inquinamento sia atmosferico che del suolo - rappresenterà anche un segno tangibile per spingere le comunità locali nello sviluppo di politiche virtuose”.
Ciclisti e ambiente, accoppiata perfetta
Un progetto simile non poteva non richiedere il contributo dei singoli: così l’iniziativa ‘Granfondo Strade Bianche Carbon Neutrality 2020’, attraverso la vendita di parte dei pettorali per la gara amatoriale, ha provato ad attivare gli atleti. “Avevamo già usato Rete del Dono l’anno scorso - dice Manuel Giuggioli - e lo riteniamo il partner più valido e affidabile per questo tipo di iniziative. Non era scontato trovare oltre 100 partecipanti disposti a donare almeno 200€ per un’iscrizione che normalmente ne costa 80, e invece ci siamo riusciti. Segno che il mondo del ciclismo è fortemente sensibile a questo tema. A partire da RCS: ci ha scelto come unico partner per la charity e ha aderito all’iniziativa prevedendo che le auto di servizio alla gara dei professionisti siano esclusivamente ibride”.
Un’energia contagiosa
Gli iscritti ‘Carbon free’ arrivano da tutto il mondo: Europa, Australia, Nord America. “Mi ha colpito l’impegno di un corridore, Alfredo, che si è impegnato in un personal fundraising per arrivare a donare quasi 300€; e la partecipazione dell’avvocato Gianluca Santilli, esperto di bike economy e in prima linea per questa causa”. Tra essi ci sono anche atleti favoriti per la vittoria finale: “Katie Banerjee (2 volte campionessa del mondo amatori) e Federico Colone, ultimo vincitore della Nove Colli. Faremo il tifo per loro”.
Il prossimo obiettivo? “Azzerare del tutto le emissioni della corsa, ma anche diventare, come Rotary Club, esempio per un modello di tutta la rete internazionale: ad emissioni zero e in impegnati in un progetto di Carbon neutrality a livello globale”.