Un nome, un programma: RunForEmma ha la corsa nel suo DNA e in questo, fin dall’inizio della sua storia, ha trovato in Rete del Dono un compagno di staffetta insostituibile. Noi abbiamo messo la nostra competenza e l'efficienza della piattaforma, loro tutto l’entusiasmo che li ha portati, fin dalla primissima esperienza alla Milano Marathon, a coinvolgere centinaia di donatori per raccolte fondi da record.
 

Per Emma e oltre

“Tutto è cominciato con una gara solidale - racconta Marco Motola, Presidente - Nell'aprile del 2015 partecipai al Charity Program della mezza maratona di Genova e ne rimasi entusiasta. Chiesi così di creare qualcosa insieme per sostenere una causa a Milano, e l'occasione fu conoscere a scuola dei nostri figli la storia di Emma, bimba affetta da una malattia genetica rara. Nacque così il progetto RunForEmma, che esordì alla Milano Marathon del 2016, la primissima maratona di Marco: “Partivamo da zero, ma riuscimmo a finanziare completamente il furgone per Emma e toccare quota 48mila euro, vincendo il Charity Program davanti a Fondazione Veronesi e Dynamo Camp. Non c’era motivo per fermarci, così l’anno dopo diventammo RunForEmma & Friends e sostenemmo Gabriele (bimbo affetto da atrofia muscolare spinale (SMA), raccogliendo 50mila euro e finendo secondi dietro ad AIRC”. L’ondata di solidarietà però era ormai inarrestabile: dalle singole storie di alcune famiglie, lo sguardo di RunForEmma si allargò: “Decidemmo di andare oltre Emma, oltre Gabriele, per aiutare tanti altri bimbi affetti da SMA attraverso il sostegno al Settore di Abilitazione Precoce dei Genitori (SAPRE) di Fondazione IRCCS Ca’ Granda”.
 

Un entusiasmo contagioso

Oggi RunForEmma, costituitasi Onlus nel 2019, mantiene un fortissimo legame con la Milano Marathon e il Personal Fundraising grazie al trasporto emotivo che riesce a trasmettere: “Il people engagement è la nostra forza, e il motivo è l'entusiasmo e la positività con cui comunichiamo la causa per cui raccogliamo fondi: si sente ancora l’affiatamento degli inizi, quando eravamo solo un gruppo di amici con tanta voglia di fare del bene.

I nostri PF si sentono parte di una famiglia gioiosa e questo suscita un maggior coinvolgimento. Il nostro parco donatori poi è costante ed affezionato, segno della buona capacità di comunicare la destinazione dei fondi: tutti noi ci mettiamo la faccia, sia correndo sia quando, per esempio, abbiamo consegnato in diretta Facebook i furgoni alle famiglie”.

Le persone hanno bisogno di concretezza e RunForEmma ha saputo raccontare sia la storia di un singolo bambino, sia il suo sostegno ad un ente: “Un volto o un obiettivo concreto come un furgone da acquistare sono immagini di grande impatto, ma anche nel raccontare la raccolta per il SAPRE non possiamo fare a meno dei bambini, validi e gioiosi testimonial”.


 

Il legame con le aziende e il supporto di Rete del Dono

La forza di rilanciare sempre l’andatura deriva anche dal coinvolgimento delle aziende: “Siamo partiti da un solo contatto, ma molto solido: quello con UniQa Assicurazioni, ora Italiana Assicurazioni. Oggi si riferiscono a ogni nuova raccolta fondi come al “nostro progetto” e credo che sentire queste parole sia il traguardo più bello per una ONP”. E per avere un coinvolgimento tanto viscerale non basta il commitment della dirigenza: “Ogni singolo dipendente è partecipe grazie al Circolo Ricreativo, che ogni anno ci mette creatività e un pizzico di follia”. Oggi, accanto a questa storica impresa ce ne sono altre e c’è anche chi, come Solutions30 Italia S.r.l., pur non partecipando alla maratona fa sempre una donazione natalizia molto importante.

Nell’approcciarsi con serietà e affidabilità al mondo corporate è stato importante anche la partnership con Rete del Dono: “La nostra storia parla chiaro - prosegue Motola - Con Rete del Dono c'è una simbiosi che va al di là del semplice utilizzo della piattaforma. Iniziare fin da subito con voi ci ha ‘costretti’ ad implementare i nostri canali digitali”.
 

Il supporto di Rete del Dono e il rilancio nel 2021

Proprio grazie al digitale, durante la pandemia, il rapporto con fundraiser, donatori e beneficiari non si è mai affievolito: “La chat di gruppo con tutti i nostri runner è rimasta viva e la prova è stata il gran numero di donazioni ricevute anche senza Milano Marathon: abbiamo congelato la raccolta, ma non siamo riusciti a stare fermi e così abbiamo riattivato la campagna per le terapie intensive del Policlinico, raccogliendo 80mila euro. Abbiamo anche donato, grazie allo Sheraton Hotel di Milano, 100 kit da camera per i pazienti dell’Ospedale San Carlo”.

Una capacità di adattamento e reattività permessa dall’impostazione della loro struttura: “Abbiamo giovato di non avere costi di struttura, in quanto siamo tutti volontari. E abbiamo visto tutti i benefici di avere uno Statuto molto aperto, che ci lascia ampi spazi di manovra rispetto a chi finanziare”. I runner però non vedono l’ora di tornare a vedersi e a colorare le strade con il loro fucsia: “Abbiamo già lanciato la nuova raccolta anche con social e videochiamate e il tema quest’anno sono i pirati: andremo all’arrembaggio della Milano Marathon 2021”.