Un’impresa sportiva metafora della vita. Roberto ci racconta la sua corsa nel deserto dell’Oman, che porta con sé valori profondi e umana solidarietà.
La raccolta fondi per i bambini affetti da neuroblastoma
Per Roberto Andreoli questa è la seconda raccolta fondi legata a un evento sportivo. L’anno scorso la raccolta legata ai 106km di corsa ha avuto un enorme successo, raccogliendo oltre 22000€. La campagna era legata alla storia del suo piccolo Pietro che 7 anni fa, all’età di 6 anni, se n’è andato a causa di una malformazione artero-venosa dietro al cervelletto. Quest’anno la volontà è stata quella di scollegarsi da quella vicenda e puntare su un nuovo brand da mantenere anche negli anni a venire: #Desert4kids.
Una corsa di 165km nel deserto dell’Oman per sostenere la ricerca contro il Neuroblastoma insieme all’Associazione UNA-Milano ONLUS. “Non sarà facile replicare il risultato dell’anno scorso, ma sono contento di quello che sto facendo. Il risultato economico conta, ma dare voce a determinati argomenti è altrettanto importante per me” dice Roberto.
Il racconto della gara
La vera difficoltà della competizione, anche per un atleta come lui è stato dover correre in regime di autosufficienza. L’organizzazione ha fornito ai partecipanti solo le tende e l’acqua durante la gara: “Ho dovuto gestire l’organizzazione del cibo, del vestiario e degli accessori necessari alla sopravvivenza - dice Roberto - Dal punto di vista mentale, è stato uno stress notevole”. 30 km al giorno (circa) di corsa nel deserto con uno zaino da 9kg sulla schiena mettono sicuramente alla prova, ma la difficoltà maggiore sono state le basse temperature, non preventivate dall’organizzazione, che hanno colpito tutti i runner durante la notte. Questi tasselli, uniti a un problema che Roberto ha avuto ai piedi, lo hanno portato al ritiro a 38 km dal traguardo. Ma lui non si è abbattuto “Va bene così, provarci è stato fantastico”.
Un’esperienza che dona tanto dal punto di vista umano
L’evento in Oman ha lasciato a Roberto conferme sul valore umano che queste competizioni regalano a chi partecipa. Nonostante il contesto sia competitivo, la solidarietà e il sorriso sono una base che tutti i runner condividono e diffondono: “il running è fatica e ripaga poco, ma comprendendone le difficoltà e lo sforzo che ci si mette, ognuno condivide il momento con gli altri. Si scopre il valore delle persone che nella vita di tutti i giorni magari non emerge”.
Due concetti di realtà che si scontrano
Il silenzio, la pace, la solidarietà che Roberto respira quando vive esperienze come quella in Oman si scontrano con la realtà che viviamo nella nostra società caotica e più materiale. Di ritorno dal deserto, l’impatto iniziale è un mal di testa che si tramuta in riflessioni. “L’incontro con chi vive una realtà lontana e parallela da quella che conosciamo mi fa domandare: cos’è la felicità? Diamo il giusto valore a quello che abbiamo?”. La risposta non è mai semplice, né scontata.
Lo sport come metafora della vita
La corsa infatti è infatti pace aldilà della fatica, è riflessione personale e, in un certo senso, “è metafora della vita”. Gli obiettivi sportivi, come quelli quotidiani, sono ostacolati da difficoltà, sfortune e problemi. Difficoltà che mettono alla prova ognuno di noi. “Lo sport, soprattutto quello semi-agonistico, sprona a liberarti delle barriere mentali e fisiche che ci creiamo e che ci impediscono di arrivare dove davvero potremmo”.
Un messaggio per chi si avvicina alla corsa e alla raccolta solidale.
“Il primo mese per chi si avvicina al running è sempre il più difficile. È pesante e non piacerà” conferma Roberto. Dall’accettazione di questa fatica iniziale si deve partire per iniziare ad apprezzare uno sport in grado di regalare grandi soddisfazioni personali. “Quando devi salire di corsa sopra una duna nel deserto, se la affronti a lunghi passi pesanti, affondi. Se la affronti a piccoli passi, uno vicino all’altro, farai meno fatica e raggiungerai la cima”.
Congratulazioni Roberto per il grande valore umano che con le parole e le azioni riesci a trasmettere. Sostieni la sua campagna!