Secondo video-appuntamento per rivivere il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, tenutosi il 6 e 7 Ottobre 2015 presso l’Università Bocconi a Milano. Dopo il primo video-racconto dedicato al crowdfunding come motore di relazioni, in questo secondo contributo si parla di personal fundraising al servizio della raccolta fondi in azienda.

Come abbiamo evidenziato più volte, quello della CSR è un tema sempre più rilevante e l’abbinamento con attività di personal fundraising  sta portando risultati positivi sia per le aziende che per le associazioni beneficiarie.

«Questo è stato il primo anno in cui siamo riusciti a coinvolgere un numero interessante di aziende» spiega nel suo intervento Valeria Vitali di Rete del Dono «e quindi anche la raccolta fondi stimolata dalle aziende che hanno fatto personal fundraising ha raggiunto numeri interessanti. Siamo quasi a 100.000€».

Per le imprese quella di coinvolgere i propri dipendenti in una sfida di solidarietà, diventa un’occasione per fare team building e al tempo stesso per stimolare e rinnovare la relazione con il proprio staff. Diventa strategico capire quali siano i modi ed i tempi migliori per proporre questo genere di attività che solitamente vengono sperimentate in occasione di eventi sportivi o di date significative per l’azienda stessa.

Un ottimo esempio ci è stato presentato da Francesca Colombo, direttore clienti di Power Emprise (oggi Twister Communication Group), che ha dato avvio e promosso un’iniziativa di personal fundraising all’interno della propria azienda per sostenere il progetto “la maratona del sorriso” dell’associazione Dottor Sorriso Onlus. Tutto è iniziato dalla  passione per la corsa, la gioia di poter aiutare gli altri e la competizione solidale. E per quanto riguarda l’engagement? «Intenso anche il coinvolgimento dei colleghi e “runner per caso”, appassionato e costante quello di amici, clienti e fornitori per raccogliere le donazioni. Un’esperienza coinvolgente» ci spiega.

Più è forte il coinvolgimento, quando cioè qualcuno all’interno dell’azienda si fa portavoce e responsabile dell’iniziativa, più le probabilità di successo della raccolta fondi saranno elevate generando un contagio positivo tra colleghi.

Le buone ragioni per fare personal fundraising in azienda non mancano. Francesca ce le descrive così: «Perché si ha l’opportunità di prendere parte a un progetto di solidarietà, sapendo che puoi contribuire ad aiutare gli altri a stare meglio. Perché è possibile vivere un’esperienza diversa da quelle classiche e routinarie tipiche dell’ambiente di lavoro nel bellissimo contesto della Milano Marathon. Perché si vive una passione sportiva in modo nuovo e coinvolgente.»

Il tutto si può riassumere in 3 concetti chiave:

  1. Il cuore: credere nella buona causa che si è deciso di sostenere;
  2. Il potere del network aziendale;
  3. La comunicazione: comunicare agli altri, in modo personale e diretto, il progetto solidale, gli obiettivi di raccolta fondi e i risultati raggiunti.

 

Sono molti gli eventi in partenza nei prossimi mesi. Se ti piace questo spirito ed hai pensato che anche la tua azienda potrebbe partecipare, perché aspettare?