In un film diventato famoso, Ecce Bombo, la giovane Olga, incalzata dall'attore e regista Nanni Moretti sul suo lavoro, rispondeva candidamente con un astratto “Giro, vedo gente, mi muovo, faccio delle cose”. Quella frase, simbolo della nullafacenza e riassunta in “faccio cose, vedo gente” oggi risuona in testa a una popolazione italiana che ha l'ansia opposta: quella di “non fare cose”.

Nonostante la società corra sempre di più, o così almeno ci sembri, e il lavoro diventi sempre più stressante, il desiderio di “fare cose” è in continua crescita. C'è addirittura chi ha l'ansia del tempo libero, o chi lo passa a guardare il cellulare, per poi accorgersi di aver solo perso delle ore.

Come spesso accade, le prime a capirlo sono state le aziende. Far fare attività legate al brand, cioè il marketing di esperienza, aumenta del 73% la propensione a comprare prodotti. 

Le persone cercano iniziative e cose da fare, sperando che diventino memorie indelebili. E non sorprende se nei bei ricordi ci sono in ordine:

  • Momenti speciali in famiglia (24%)
  • Viaggi indimenticabili (24%)
  • Eventi dal vivo (17%)
  • Obiettivi lavorativi (11%)

Gli acquisti sono quasi in fondo alla classifica.

Censis calcola inoltre che il tempo libero di un italiano equivale a quasi 5 ore al giorno, i momenti di volontariato aumentano (+19% in dieci anni), le visite ai musei salgono del 14% e ai siti archeologici del 31%. Ma soprattutto, 20 milioni di italiani praticano sport.

Come possono le non profit sfruttare questa voglia di attivarsi? Come possono farlo in vista di una corsa solidale, prima di tutto per spingere i loro runner solidali a trovare ancora più voglia e piacere nel correre e nel raccogliere fondi? Le risposte arrivano dagli esempi di chi già da tempo le ha trovate, partendo dall'entusiasmo, più che dallo studio.

Due aziende, Generali e Teva, correranno anche quest'anno la Milano Marathon 2020 con le loro staffette legate a due diverse non profit. Generali si è organizzata in grande; ogni giorno, all'ora di pranzo, un trainer professionista guiderà gli allenamenti per i lavoratori che vorranno unirsi a lui. In Teva, invece, gli allenamenti saranno più scadenzati, ma tutti potranno unirsi e partecipare dopo il lavoro, iscrivendosi.

C'è chi ha unito con più forza social e esperienze: Run4Emma e Vidas già l'anno scorso organizzavano ogni domenica mattina un allenamento di gruppo, che finiva regolarmente sui social, riempiendo facebook e instagram di selfie e sorrisi. Quest'anno si parte dai social, con eventi facebook su cui iscriversi per poi ritrovarsi al parco di domenica tutti insieme. Ma lo scambio online – offline è fortissimo.

Più cresce la presenza online, più aumenta il desiderio di trovare momenti per staccarsi da internet e ritrovarsi fuori. Ma la potenza della rete per portare persone a eventi fuori dalla rete è indiscussa. Adriana, runner del Rotary Club Oristano a Roma, racconta con gioia che tra le sue tipiche modalità di raccolta fondi c'è uno spettacolo che ogni anno organizza. Con i social, soprattutto whatsapp, spinge le persone a partecipare, e poi la quota va alla sua causa solidale. La voglia di avere cose da fare e di passare un piacevole momento porta tanti a comprare il biglietto, e quindi a donare con ancora più gioia.

Molti hanno deciso di caratterizzare queste occasioni con bandane colorate oppure un simbolo di riconoscimento ironico da tirare fuori quando ci si scatta un selfie o una foto da mettere online. Altri hanno costruito cornici vere e proprie. Alla fine basta un cartone e molta fantasia, ma le persone amano avere una struttura per farsi delle foto caratteristiche.

Non ci si può poi dimenticare delle due più tipiche modalità di raccolta offline, che si integrano benissimo con i social: i compleanni e le cene solidale. Qui internet gioca un ruolo importantissimo, tra whatsapp, eventi facebook, stories ecc. Tutto è utilizzabile per coinvolgere poi le persone e spingerle a venire, annunciando che come regalo o quota di iscrizione si preferisce una donazione su Rete del Dono alla propria causa.

Le persone adorano i social, e l'aumento costante di Whatsapp lo dimostra: 32 milioni di utenti in Italia, facebook ne ha 31. Però la voglia di partecipare a eventi e iniziative resta forte. Anzi, aumenta anche nei giovani. Sfruttarla è importante.