I runner di Pfizer Italia che correranno alla Milano Marathon in pochi giorni hanno già raccolto più di 10.000 euro a sostegno di Dynamo Camp.

80 runner e già più di 10.000 euro raccolti. Sono i numeri del Pfizer Running Team, un gruppo di runner appassionati provenienti da mezza Italia, che domenica 3 aprile prossimo correranno la Milano Relay Marathon in una staffetta di solidarietà a supporto della raccolta fondi per l’associazione Dynamo Camp.

Abbiamo intervistato Roberto Tocci, responsabile HR Pfizer e runner in staffetta alla Milano Marathon, e Italo Martini, anche lui HR in Pfizer e capitano del Pfizer Running Team.

Buongiorno Roberto, buongiorno Italo. Innanzitutto ci dite in due parole cos’è Pfizer e cosa fa il Pfizer Running Team?

Pfizer Running Team
Pfizer è un’azienda farmaceutica leader del mercato mondiale nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione dei farmaci. Abbiamo due sedi, una a Milano e l’altra a Roma, e quattro  stabilimenti di produzione in regioni diverse d’Italia: Ascoli, Aprilia, Catania e Liscate .

Nel 2007 è nata l’Associazione sportiva del Pfizer Running Team: la voglia di condividere la passione della corsa ha spinto alcuni colleghi a creare una squadra, coinvolgendo colleghi e amici.

Questa attività ha molti aspetti positivi: crea unione tra le persone, si svolge un’attività sana e favorevole alla propria salute, ci si conosce in un contesto extra lavorativo e “leggero” e ci si mette alla prova. Oggi gli iscritti al Running Team sono circa 150, provenienti da tutta Italia. È anche questo un modo per rafforzare il senso di appartenenza all’azienda, per invitare i colleghi a curare la propria salute e ridurre la distanza tra le diverse sedi italiane di Pfizer, creando aggregazione.

Come vi è venuta in mente l’idea della raccolta fondi in occasione di Milano Marathon?

Pfizer è impegnata quotidianamente a ricercare soluzioni sostenibili per la salute e il benessere generale. Anche in quest’ottica, aderiamo a numerose iniziative di solidarietà. L’anno scorso abbiamo partecipato alla Maratona di Roma con 14 runner, raccogliendo 6.000 euro su Rete del Dono in favore dell’Associazione RomaAltruista. Quest’anno abbiamo pensato alla  Milano Relay Marathon.

Con ottimi risultati, sia a livello di partecipanti che di fondi già raccolti.

Sì, siamo molto soddisfatti. Mancano oltre due settimane alla  Maratona ma abbiamo già raggiunto gli 80 runner partecipanti (di cui 4 correranno l’intera Maratona, mentre gli altri 76 la correranno in staffetta, a squadre di quattro) e abbiamo superato il target di raccolta fondi che ci eravamo prefissi. Avevamo come obiettivo 10.000 euro e in realtà abbiamo già superato i 12.000. Speriamo di riuscire a raddoppiare il nostro target di partenza. Vedremo!

Perché avete scelto l’associazione Dynamo Camp?


Abbiamo conosciuto Dynamo Camp attraverso colleghi che erano in contatto con Dynamo per motivi di lavoro ed attraverso contatti personali. Roberto Tocci, in particolare, conosceva già l’associazione ed in occasione di un Open Day a Dynamo Camp si è appassionato molto alle loro iniziative ed ha iniziato a collaborare con loro a livello personale.

Abbiamo così iniziato a pensare ad eventuali collaborazioni, viste anche le affinità tra Pfizer e Dynamo Camp: la vicinanza verso i pazienti che loro hanno da un punto di vista ricreativo e quelle che invece abbiamo noi da un punto di vista della ricerca scientifica  per portare salute e benessere ai apazienti. Sono nate diverse forme di collaborazione: dalla partecipazione ai mercatini con i loro prodotti ad altre iniziative sul territorio.

Pfizer è molto attenta a questi temi nell’ambito dei progetti di responsabilità sociale d’impresa: per esempio abbiamo lanciato un programma per i dipendenti che prestano attività di volontariato e come azienda diamo due giorni di permessi aggiuntivi a chi svolge tali attività.

La vostra raccolta fondi procede a gonfie vele… Come avete pubblicizzato la vostra attività di fundraising per Dynamo?

Innanzitutto ci abbiamo messo il cuore, che è la cosa principale. E l’abbiamo fatto in maniera molto strutturata: prima abbiamo pensato a un elenco di persone potenzialmente interessate, poi abbiamo scritto delle e-mail e li abbiamo contattati su whatsapp, pianificando dei reminder, dei promemoria, a distanza di una decina di giorni, per non far cadere l’interesse.

Quindi tanto cuore e tanta voglia di raggiungere l’obiettivo, una preparazione molto accurata della lista dei destinatari e un piano di comunicazione strutturato. Avete utilizzato anche i social network per la promozione?


Più che altro ci siamo basati sui contatti mail: le mail rivolte al singolo o a un gruppo ristretto di persone sono uno strumento davvero efficace. Si tratta di un messaggio diretto e più “caldo”. Poi, certo, i singoli partecipanti hanno anche utilizzato Facebook o altri social network inserendo dei post sulla propria partecipazione alla Maratona o link al sito per la raccolta fondi. Comunque quello che sta dando maggiormente frutti è il contatto personale che segue e rafforza tutti gli strumenti di comunicazione che abbiamo utilizzato per lanciare e far conoscere l’iniziativa .  

Si è creato  spontaneamente un circolo virtuoso.

In che senso?

Penso alle diverse squadre di staffettisti: il fatto di gareggiare in squadra ha fatto la differenza in termini di spirito di emulazione e di competizione. Se ne parla nei corridoi di Pfizer Italia, alla macchinetta del caffè, si scherza su quale tra le diverse squadre di staffette del nostro Running Team sta riuscendo a raccogliere più fondi… Si è creato un “effetto-volano” che amplifica lo sforzo e i risultati.

In futuro riproporrete attività di questo genere?

Non è la prima iniziativa che facciamo in questo senso e sicuramente non sarà l’ultima. Il nostro rapporto con il mondo delle organizzazioni non profit è sempre molto solido. Dobbiamo ovviamente cercare di proporre un giusto numero di eventi solidali per mantenere l’appeal ed il ritorno in termini di raccolta fondi. Ma sicuramente porteremo avanti molti altri progetti sia nello spirito di solidarietà, verso chi ha bisogno del nostro sostegno, che di aggregazione e team building per i dipendenti dell’azienda.

Grazie dell’intervista… a presto e in bocca al lupo!