Dare gambe e fiato a una causa solidale: la motivazione per correre la Huawei Venicemarathon 2019 è la stessa di sempre, ma ogni volta diversa perché cambiano volti, runner e donatori che anno dopo anno vanno a ingrandire la costellazione di appassionati che hanno reso uniche queste prime 34 edizioni. C'è di tutto, dalla non profit che corre la sua ennesima maratona di Venezia, all'azienda che per la prima volta scende in pista con un obiettivo sociale.
L'azienda Aviation Services per Disabili No Limits
Il 27 ottobre prossimo sarà la prima volta per Aviation Services, azienda che si occupa di servizi aeroportuali e che, nel suo lavoro, tocca con mano tutti i giorni i disagi delle persone con disabilità. "Gli inserimenti lavorativi di categorie svantaggiate nel nostro settore sono difficoltosi per via del tipo di lavoro - spiega la Presidente Cristiana Sebastiani - Volevamo fare di più: per questo abbiamo iniziato a collaborare con Giusy Versace e la sua Onlus Disabili No Limits”.
Un contagio inatteso
La presentazione del progetto e la testimonianza di Giusy Versace hanno subito colpito i dipendenti: “Abbiamo sollecitato la partecipazione alla Huawei VeniceMarathon tra i nostri lavoratori di Venezia, ma abbiamo anche coinvolto i nostri dipendenti in tutta Italia per contribuire come donatori”. E l’entusiasmo di Aviation Services, presente nello scalo di Venezia da pochi mesi, è stato subito contagioso: “Sono iniziate ad arrivare anche candidature spontanee per correre da lavoratori di altre aziende con cui lavoriamo in aeroporto. Una bellissima sorpresa, non ce lo saremmo mai aspettati".
La donazione dell’azienda
L’azienda però ha fatto di più, perché ha contribuito alla raccolta fondi con una donazione di partenza di 5.000 euro. “Ai nostri colleghi chiediamo di “prestare le proprie gambe” a chi non le ha, ma ci sembrava doveroso fare concretamente la nostra parte”. Il gesto si è rivelato molto più di un atto simbolico, perché sta facendo da traino all’iniziativa che vede già iscritti 25 runner brandizzati Aviation Services e Disabili No Limits. “Ora tocca a loro darsi da fare per far girare la voce e raccogliere fondi a loro volta”.
Il supporto di Rete del Dono
I dipendenti dunque si sentono coinvolti e ora sono loro i primi promotori dell’iniziativa. La forza del passaparola, ma non solo: “Senza Rete del Dono non avremmo saputo come altro mettere in piedi e gestire una tale raccolta fondi in così breve tempo. È la nostra prima esperienza di crowdfunding ma con il loro supporto è stato semplice. Riduce tempi e difficoltà, ma soprattutto è un moltiplicatore della partecipazione”.
Buona la prima
Così i risultati, a più di 10 giorni dalla corsa, sono già superiori alle aspettative: “Siamo stati troppo timidi, ci eravamo posti come obiettivo 6.000 euro ma ad oggi siamo già a 5.600 e con il solo coinvolgimento dei dipendenti di Venezia. In più, vogliamo tenere aperta la raccolta fondi fino a fine febbraio. Siamo pronti ad alzare l’asticella”.
Rotary - Distretto 2060 per End Polio Now, in pista da anni
Chi invece è un veterano della Huawei VeniceMarathon è il Distretto 2060 del Rotary Club, che ormai dal 2011 corre con l’ambizioso obiettivo di eliminare la Poliomielite nel mondo. Il 2019 sarebbe dovuto essere l’anno della sconfitta di questa malattia. Non sarà così, ma il traguardo non è mai stato così vicino: “Il progetto, proposto da un socio italiano, è da 35 anni il principale impegno di Rotary International - dice Luca Baldan, responsabile territoriale dell’iniziativa - Si tratta di donare un vaccino per ogni bambino del mondo e oggi siamo al 99,9% di eradicamento: solo Afghanistan e Pakistan registrano qualche caso di questa malattia. Per questo l’iniziativa durerà altri 3 anni”.
L’importanza del personal fundraising
Accanto alle grandi donazioni, però, il personal fundraising ha una rilevanza altrettanto importante: “Vuol dire attivare capillarmente ogni individuo e soprattutto diffondere la consapevolezza su questi temi”. Ecco perché quest’anno l’impegno di Rotary si estende anche alle Family Run, eventi collaterali alla Huawei VeniceMarathon che faranno da cassa da risonanza alla raccolta fondi: “Diciottomila magliette rosse di End Polio Now saranno un bel colpo d’occhio per riaccendere l’attenzione delle persone. Siamo orgogliosi che in questi anni abbiamo coinvolto moltissimi runner non rotariani e vogliamo andare avanti così”.
La maratona... a nuoto
Da un rotariano doc arriva però l’iniziativa personale di raccolta fondi più folle del 2019: Rudi Vittori del Rotary Club Monfalcone-Grado, invece della corsa, ha preferito il nuoto. Il 24 settembre scorso Rudi ha attraversato a nuoto lo stretto di Messina: in poco più di un’ora, ha concluso la traversata tra Scilla e Cariddi, mostri della leggenda che simboleggiano la terribile malattia che Rotary International sta finalmente sconfiggendo.
Come sfruttare al massimo Rete del Dono
Certo queste iniziative non avrebbero avuto tanta risonanza come oggi con Rete del Dono, afferma Luca Baldan: “Le cose sono cambiate molto da quando è arrivata Rete del Dono: prima la nostra raccolta fondi era incentrata sulla rivendita dei pettorali per partecipare alla corsa, ora la filosofia è completamente diversa. La piattaforma mi aiuta a organizzare i gruppi territoriali, a comunicare con i donatori, mi supporta in molte fasi e mi dà suggerimenti su come coinvolgere di più le persone. Cosa potrei consigliare a un neofita? Di organizzare la raccolta in modo capillare, porta a porta. Senza una forte carica off-line anche gli strumenti online risultano meno potenti”.