Per molti uno scatolone è un oggetto di poca importanza, dove riporre quello che si usa di rado oppure non serve più. Per alcuni, un indispensabile strumento di lavoro che permette di dare un aiuto tangibile a quasi 2 milioni di persone in difficoltà. Stiamo parlando della Fondazione Banco Alimentare Onlus, che da 18 anni organizza la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.
 

Solo nel 2013 ha mobilitato 135mila volontari presso 11mila punti vendita, raccogliendo oltre 9mila tonnellate di cibo e oltre 790 mila piatti pronti. Un risultato frutto del lavoro di Fondazione Banco Alimentare Onlus e delle 21 sedi operative sparse sul territorio nazionale, e che quest’anno ha dovuto affrontare un imprevisto per nulla secondario.

“A causa di vari fattori, tra cui la crisi economica - ci spiega Carlo Leoni, Social Media manager di Fondazione Banco Alimentare Onlus - non ci sono stati donati tutti gli scatoloni in cui di norma riponiamo il cibo prima della distribuzione a mense, scuole, centri per l’aiuto alla vita, Caritas e altre realtà”. All’appello mancano più di 15mila scatoloni, e la Giornata Nazionale - tenutasi in tutta Italia lo scorso 29 novembre - è alle porte.

Da qui la scelta di affidarsi al crowdfunding per risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Fondazione Banco Alimentare sceglie Rete del Dono, parte la raccolta fondi e, in pochissimo tempo, l’obiettivo viene raggiunto. Oltre 5mila Euro a finanziare l’acquisto di scatoloni che, come ben sanno dipendenti e volontari della Fondazione, hanno caratteristiche e dimensioni che li rendono ottimali per l’immagazzinamento del cibo donato.

Carlo Leoni ci ha raccontato il segreto di questo successo. “Abbiamo scelto di affidarci al crowdfunding perché volevamo testare uno strumento che non si sovrapponesse alle altre iniziative, come ad esempio l’Sms solidale. Inoltre, volevamo dar vita a un’iniziativa propedeutica a quanto vogliamo realizzare nel 2015 in occasione della Milano City Marathon quando, sempre su Rete del Dono, organizzeremo una raccolta fondi specifica”.
 

La comunicazione di supporto è stata mirata, ed è stato uno dei fattori che ha garantito il raggiungimento degli obiettivi in pochi giorni. “Abbiamo scelto di parlare a un target preciso - spiega ancora Carlo Leoni - a un pubblico che conosce le esigenze della Fondazione. Perciò, abbiamo spedito una email a 22mila volontari, il 14 novembre, utilizzando i nostri canali su social network come ulteriore elemento di visibilità”.

Sulla pagina Facebook la Fondazione ha pubblicato un totale di 7 post, di cui 4 corredati da immagini creative e uno di ringraziamento a obiettivo raggiunto. Il profilo Twitter, che di norma segue la stessa linea editoriale della pagina Facebook, ha ospitato circa 10 tweet indirizzati agli 8.700 follower.

L’effetto virale è una logica conseguenza di questa azione sinergica di Direct Email Marketing e Social Media Marketing. La pagina della campagna “Dona uno scatolone” sul sito di Rete del Dono viene visualizzata 2.091 volte: il 36,8% del traffico è “direct”, mentre praticamente il 40% proviene dai social network. Il tutto si concretizza in 229 donazioni, per un totale di 5.223 Euro (su un obiettivo iniziale di 5.000). La partecipazione è palpabile e si evince dai commenti dei donatori: “Grazie per quello che fate!”, oppure “Mio figlio di 9 anni appena ha sentito che servono delle scatole ha tolto dalla scatola dei suoi risparmi tutto ciò che aveva e mi ha detto: bastano questi 12 euro? Ne Sono rimasto commosso.”

“L’iniziativa è andata benissimo - conclude Carlo Leoni. - Pur essendo fiduciosi, non ci aspettavamo un’adesione così alta. Gli elementi vincenti di questa iniziativa? Innanzitutto la comunicazione mirata, il coinvolgimento delle persone e uno stile comunicativo in linea con il tono di Fondazione Banco Alimentare Onlus”. Il crowdfunding ha fatto centro, insomma. E per il 2015 già si pensa a nuove campagne più strutturate e di ampio respiro.