Per celebrare la conclusione del Premio per la Cultura 2020 di Rete del Dono e UBI Banca, abbiamo organizzato un momento di riflessione e confronto su un tema che ci sta molto a cuore perché rappresenta il cuore l’elemento propulsivo di una campagna di crowdfunding, ovvero la comunità. L’abbiamo fatto coinvolgendo Catterina Seia, Presidente del Welfare Cultural Center, che ha abilmente coinvolto i nostri Partner, Tiziana Dell’Orto, Segretario Generale di Fondazione EY, Alessandra Gariboldi, Responsabile Programmi Internazionali di Fondazione FItzcarraldo e Paolo Venturi, Direttore AICCON.

Crowdraising e attenzione al territorio

 

“Ci stiamo rendendo conto di quanto il fundraising parta dal People raising per arrivare al crowdraising: comunità, cura e prossimità sono le parole chiave, questo è quello che succede quando la cultura si mette a servizio delle persone” apre così il suo speech Catterina Seia, Presidente del CCW-Cultural Welfare Center. “Non è un caso - le fa eco Alessandra Gariboldi, Responsabile progetti transnazionali di Fondazione Fitzcarraldo - che le organizzazioni premiate siano quelle che hanno saputo coinvolgere, facendosi pezzi di comunità, e che hanno pensato le loro attività mettendosi in ascolto dei bisogni dei territori e prendendosene cura. Molte associazioni culturali si sono fatte carico, durante il Covid, di esigenze sociali: segno che la cultura non solo può, ma è già parte della risposta” 

La cultura fa comunità

 

Lo stesso fare impresa è impegno civile, a maggior ragione se vede la cultura come strumento ad alto impatto sociale: “Noi facciamo cultura - dice Tiziana dell'Orto, Segretario generale di EY Foundation - quando restituiamo al mondo le nostre competenze attraverso la formazione al Terzo Settore: anche qui al centro ci sono le persone, a partire dai nostri dipendenti che apprezzano molto queste iniziative”. Anche per Paolo Venturi, Direttore di Aiccon - The FundRaising School la cultura “sa essere intenzionalmente sociale e potenzia il benessere delle comunità, con la sua capacità di tenerle insieme senza fini puramente strumentali, che minano invece la fiducia tra le persone”. È il luogo vincente dello stare insieme, capace di generare legami e nuove forme di aggregazione ed engagement.

Obiettivo capacity building

 
 

L’edizione 2020 del Premio per la Cultura ha voluto potenziare il percorso di capacity building, per far crescere le competenze delle organizzazioni non profit. L’obiettivo è stato quello di mostrare come il digitale sia un approccio strategico che investe tutti i settori del loro agire: dalla progettazione delle proposte culturali, alla comunicazione fino alla raccolta fondi, e quindi al perseguimento della sostenibilità economica. L’affiancamento curato e personalizzato di Anna Archetti e la supervisione di Marianna Martinoni di Terzofilo Fundraising hanno fatto la differenza. “Le bacheche piene di commenti affettuosi dei donatori hanno confermato ancora una volta quanto il Crowdfunding sia lo strumento ideale per conoscere sempre meglio la propria comunità e instaurare un dialogo che ci permette di forgiare progettualità che rispondano ai loro bisogni”, ha confermato Martinoni.

E i risultati sono estremamente confortanti. Ben 122 mila euro raccolti con un +80% rispetto all’edizione 2019. Numeri che al termine di un’annata normale parlerebbero da soli, ma che dopo la pandemia non bastano a restituire la portata che ha avuto il nostro Premio per la Cultura 2020 di Rete del Dono e UBI Banca.

 
 

Due menzioni speciali

 

I donatori di tutto ciò si sono accorti eccome, a cominciare dai sostenitori dei progetti che hanno ricevuto due menzioni speciali. Il Museo Bottacin di Padova, con 13.685 euro raccolti, ha coinvolto il maggior numero di donatori, 230. Un’impresa importante soprattutto per un ente pubblico, che ha saputo tenere una relazione personale con ogni sostenitore e ha coinvolto in questa iniziativa tutto lo staff: “Per il personale è stata un’occasione di motivarsi in quest’anno di chiusura. Non solo abbiamo imparato a fare crowdfunding, ma abbiamo scoperto anche che attorno a noi esiste una comunità di amici e appassionati” dice Federica Franzoso, Dirigente del settore Cultura di Padova. La Fondazione Felice Chirò è giunta quarta (19.312 euro e 68 donatori), ma ora, dopo qualche mese, la sua raccolta non si è fermata e sfiora i 40 mila euro: “Abbiamo proseguito la campagna perché per il territorio foggiano è importante avere una prestigiosa Biblioteca Economico-giuridica come la nostra” racconta il Vice Presidente Ercole Festa.

Premio Innovazione Digitale e Comunità

 

Il “Premio Innovazione Digitale e Comunità” (che vince il contributo di 3.000 euro e la partecipazione a un corso di comunicazione della Fondazione Fitzcarraldo) va invece all’Associazione Trillargento (9.950 euro e 169 donors), che ha saputo reinventare le proprie attività prima online e poi immaginandosi un futuro in più sedi nei vari quartieri di Genova. “I luoghi di cultura sono cantieri sociali dell’immaginazione, ma i sogni devono nutrirsi di concretezza che il fundraising ci ha dato. Avevamo capito che dovevamo portare noi la cultura ai ragazzi nelle periferie, ma dato che le scuole erano chiuse abbiamo dovuto trovare nuovi luoghi. Domani si trasloca e si può ripartire davvero” dice la Presidente Lara Camia.

I tre progetti vincitori

 

I tre progetti vincitori si aggiudicano una donazione aggiuntiva di 3.000 euro, una consulenza da parte di Fondazione EY Italia Onlus e la partecipazione a un corso di The Fundraising SchoolGruppo Caronte (19.822 euro) ha usato una forma di Community Fundraising: “Abbiamo attivato sui territori 17 Personal Fundraiser che hanno fatto da collettori delle donazioni” spiega Elena Trovato. Seconda classificata con 20.098 euro e 82 donatori Song Onlus, che ha trasformato i “portatori di interesse” in “portatori di risorse”: “Siamo riusciti a mantenere viva l’attenzione della nostra community - spiega Maria Majno - coinvolgendo tutti: i ragazzi dei nostri corsi di musica, le loro famiglie e anche le aziende”. Al primo posto arriva Fondazione Piazzola Futuro (20.220 euro e 70 donatori): “Il nostro progetto, un centro che sviluppi le competenze trasversali tra scuola e mondo del lavoro, ha un impatto che va oltre il territorio di Piazzola del Brenta - spiega Nicola Meneghello - Ecco perché, seppur nati a inizio 2020, siamo subito riusciti ad aggregare tante persone da tante parti d’Italia”.

La cerimonia di premiazione di ieri, 31 marzo - svolta naturalmente in forma digitale - ci ha lasciato una nuova consapevolezza delle potenzialità della cultura e uno slancio per il futuro: i processi artistici sono in grado di “aprire nuovi scenari di possibilità per i territori e le comunità”.

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