Lottare quotidianamente contro una malattia è più facile se c'è una squadra pronta a scendere in campo per te. Il “capitano” di questo team è Gianluca Sinisi, licence partner di Engel & Völkers, azienda tedesca che si occupa di immobili. Il 2 aprile Gianluca ha partecipato con i suoi colleghi alla Milano Marathon, dedicando i suoi sforzi a una Onlus che supporta i bambini con disabilità nella loro esperienza scolastica.

Ci racconti la causa che avete sostenuto?

 

Il progetto di fundraising “Corri con Engel & Völkers per Eli e Luca” punta a raccogliere fondi per la Onlus Sostieni il Sostegno. L'associazione aiuta due ragazzi che la loro maratona la corrono ogni giorno: si tratta di Luca, che è autistico, e Eli, tetraplegica. Attività che possono sembrare ordinarie costano loro molta fatica e a volte hanno bisogno di un aiuto speciale: per questo ci siamo impegnati a fondo in questa campagna e continueremo a farlo fino a giugno.

Perché questa scelta?

 

Conosco personalmente Luca, che è il figlio di un mio caro amico, e sono stato io a portare su Rete del Dono la raccolta per la Onlus a cui si affida. Ho sempre pensato che il modo migliore di fare beneficenza sia aiutare chi ci sta accanto: gli sforzi si moltiplicano quando vedi gli effetti concreti delle tue azioni. Da fundraiser voglio anche conoscere bene la Onlus con cui collaboro, di cui devo condividere obiettivi e valori. Non mi piace scegliere “a caso” un progetto da sostenere, devo sempre sentirlo vicino.

Come hai coinvolto i tuoi colleghi?

 

Io e altri due colleghi corriamo da anni e insieme a loro non è stato difficile convincere i dipendenti dell'azienda ad abbracciare la nostra idea. Anzi, si sono mostrati tutti molto entusiasti dell'iniziativa: non avevano nessun tipo di obbligo a riguardo ma hanno risposto con grande convinzione. Abbiamo quindi messo insieme 17 squadre di staffetta e in quattro abbiamo corso la maratona singolarmente. Anche quelli che non hanno messo le scarpe da running hanno dato il loro contributo: oltre ai runner, c'era chi ha organizzato aperitivi e presentazioni del progetto, chi ha allestito gli stand e chi ha scelto le magliette. L'esperienza è stata molto positiva: molti di coloro che non hanno corso quest'anno lo faranno l'anno prossimo e anche io sono pronto a tornare in pista.

 

Leggi anche: Milano corre contro il cancro, la maratona di Airc

 

Come vi siete preparati all'appuntamento?

 

La preparazione alla Milano Marathon è stata anche un'occasione di team-building per la mia azienda. Abbiamo organizzato tre sessioni di allenamento con personal trainer che seguivano gratuitamente i nostri dipendenti e consigliavano loro le migliori tabelle di marcia per avvicinarsi all'evento. L'obiettivo principale era ovviamente quello di raccogliere fondi, ma sono molto contento che si sia rafforzato anche il legame tra colleghi di lavoro.

 

 

La Milano Marathon era come ve l'aspettavate?

 

Sportivamente parlando, la mia Milano Marathon non è andata bene: sono partito fortissimo e ho corso la “mezza” a gran velocità, per poi restare senza fiato nella seconda parte e concludere con uno dei miei peggiori tempi di sempre. Ma sulla linea del traguardo ero comunque felice, perché il risultato che contava era un altro: siamo infatti riusciti a raccogliere 8mila euro, più di quanto ci aspettassimo alla vigilia. E la nostra attività di fundraising non è ancora finita: puntiamo ai 12mila euro entro giugno, continuando a sponsorizzare la nostra campagna.

Cosa hai imparato da questa maratona?

 

Correre la Milano Marathon con il mio gruppo di lavoro è stato un'esperienza costruttiva, sia come persona che come dirigente. In molti si sono sorpresi del rapporto che si è creato tra di noi nel contesto di questa avventura, ma io ero sicuro che correre per una buona causa avrebbe rafforzato i legami personali. Remare tutti dalla stessa parte, soprattutto per un obiettivo nobile, è fondamentale per raggiungere qualsiasi traguardo.

Quanto è stata utile la piattaforma di Rete del Dono?

 

Rete del Dono ha funzionato molto bene dal punto di vista organizzativo e della comunicazione: la piattaforma dà grande visibilità e ci ha consentito di pubblicizzare il nostro progetto come sarebbe stato difficile fare altrimenti. Un'altra caratteristica importante di Rete del Dono è la trasparenza: le donazioni sono tracciabili, si vede facilmente chi ha contribuito e, soprattutto, a chi finiscono i soldi. La comodità dei sistemi di pagamento sul sito fa il resto: si dona velocemente, in autonomia e senza equivoci. È davvero lo strumento migliore per farsi aiutare.