Crowdfunding, team building e possibilità di vedere l'utilità del proprio impegno. Così si coinvolgono dipendenti e collaboratori in attività socialmente utili.
Fondazione Lhs, Hogan Lovells e Boston Scientific hanno raccontato le loro best practice al Salone della Csr 2017, in un incontro con Valeria Vitali di Rete del Dono, moderato da Simona Biancu, consulente per il fundraising di EngagedIn.
Davanti a una sala gremita di appassionati sono emerse esperienze interessanti con alcuni punti in comune: in particolare la necessità di coinvolgere direttamente i propri stakeholder (dipendenti, fornitori e collaboratori) facendo toccare con mano prima il campo di intervento e poi i risultati del loro impegno. Far vedere per chi si attiveranno, che si tratti di un paese colpito da una catastrofe o bambini bisognosi di aiuto, è utile per motivare, dare l'idea che non si tratti di qualcosa di astratto, bensì di concretezza, di un progetto tangibile.
Negli ultimi anni le tre società si sono attivate su Rete del Dono per raccogliere fondi per le loro cause sociali in cui credono e organizzazioni non profit partner. Come raccontato da Valeria Vitali, la raccolta corporate su Rete del Dono è passata da 20mila euro del 2012 agli oltre 200.000 euro del 2017. Una crescita esponenziale, sinonimo del fatto che sempre più compagnie sono interessate a questi strumenti per rafforzare la Csr.
Boston Scientific: tutti insieme contro il terremoto
Il crowdfunding è stato lo strumento scelto da Boston Scientific per attivarsi a favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia nel 2016. Il Country Finance Manager Claudio Rossi ha spiegato come siano stati raccolti 50mila euro, di cui oltre 10mila da parte dei dipendenti, per adibire a scuola media un convento di Treia, in provincia di Macerata. “Siamo rimasti colpiti e abbiamo coinvolto tutti i colleghi, grazie a un video emozionale che raccontava molto fedelmente cosa fosse successo. Una volta concluso il progetto, abbiamo voluto lasciare un segnale concreto, creando un wall contenente tutti i messaggi di speranza e sostegno lasciati dai donatori che hanno contribuito alla campagna. Un bel gesto per ricordare a tutti il valore di questa scelta e che ogni euro è stato investito con successo”.
Hogan Lovells: il crowdfunding per superare le mura dell'ufficio
Una piattaforma come Rete del Dono ha allargato la platea dei possibili contribuenti. Francesca Rolla socia di Hogan Lovells ha usato una metafora curiosa per spiegarlo: “Un tempo andavano a raccogliere donazioni di persona, ma il 'sacchetto del prete' ha il problema di non arrivare al di fuori delle mura del nostro studio. Con il crowdfunding abbiamo coinvolto amici, parenti, anche altre persone”. Le donazioni anonime hanno anche favorito la raccolta dei runner solidali di Hogan Lovells, che hanno corso la Milano Marathon per i piccoli dell'Associazione Caf di Milano. “Abbiamo anche coinvolto direttamente staff e consulenti dello studio legale, invitandoli a visitare le case famiglia del CAF. Questa esperienza è stata molto forte e li ha spinti ad attivarsi in prima persona e a scatenare il passaparola. Toccare con mano ha smosso le coscienze”.
Fondazione Lhs Saipem: coinvolgere i dipendenti motivandoli
La Fondazione Lhs di Saipem ha visto crescere i suoi runner solidali dai 4 del 2014 ai 228 del 2017. Una voglia di impegnarsi che, racconta il segretario generale Davide Scotti, nasce dall'entusiasmo trasmesso dai primi dipendenti che si sono dati da fare. “Non ci sono ricette magiche, ma sappiamo che chiedere soldi alla gente è difficile. Perciò abbiamo coinvolto i nostri corridori in due incontri in cui abbiamo raccontato il progetto “Case alloggio della LILT” e illustrato come sarebbero stati investiti i fondi raccolti. Abbiamo puntato su emozioni e divertimento per coinvolgere e attivare”. E il risultato è arrivato, 14mila euro donati alla sezione milanese della Lega Italiana Lotta contro i Tumori.
Il crowdfunding si conferma strumento della trasparenza: “Vedere in tempo reale quanti soldi sono stati raccolti, ricevere una ricevuta valida ai fini della detrazione fiscale della donazione e poter condividere tutto sui social e sul proprio sito, sono un plus importante per un'azienda che vuole fare la differenza e contribuire al benessere della comunità” spiega Valeria Vitali. “Si raggiungono persone vicine e lontane, si veicola un messaggio”. Insomma si allarga il proprio impegno, coinvolgendo amici, parenti, ma anche altre figure, come i clienti e fornitori. Un modo nuovo e allargato per fare del bene.