Il bello del marketing digitale è che l'esperienza e l'intuito non sempre hanno ragione. Anche le idee più strampalate possono risultare vincenti e ognuna va verificata con una ricerca sul campo. Anche per le campagne di crowdfunding valgono queste regole e due aspetti sono fondamentali: la multicanalità e l'indicizzazione.


La comunicazione multicanale

Nel marketing moderno, è essenziale la multicanalità, intesa come completa sinergia fra i canali comunicativi: piattaforma online, newsletter sulla mail e passaparola funzionano solo se sono collegati fra loro. Lo strumento perfetto, però, sono i social network, proprio per la loro struttura: sui social si condividono contenuti e il crowdfunding è sostanzialmente la condivisione di un progetto solidale. L'aderenza fra contenuto comunicato e modalità della comunicazione è totale.


Parlare di crowdfunding

Nella comunicazione legata al crowdfunding c'è un ostacolo di fondo: non è così facile ottenere la consapevolezza del lettore. Prima di parlare di progetti e campagne, bisogna far capire alle persone questa idea di solidarietà progettuale, che non è così immediata per tutti. Quello della consapevolezza del lettore è un problema che riguarda tutti i settori che utilizzano termini stranieri: bisogna accertarsi che chi legge capisca fin da subito ciò di cui stiamo parlando. Sul crowdfunding, in Italia, c'è comunque una grossa crescita dell'interesse: anche per merito di old media come le radio, che hanno sponsorizzato varie campagne, il concetto di raccolta fondi solidale si sta facendo largo nel nostro Paese. Basta pensare all'impennata di ricerche su Google che alcuni termini collegati hanno avuto negli ultimi mesi.


L'importanza dell'indicizzazione

Per una piattaforma di crowdfunding è molto importante anche il posizionamento nei motori di ricerca: spesso chi cerca campagne solidali utilizza varie parole chiave, anche molto diverse fra loro. Inoltre, la ricerca nel settore è “a coda lunga”, ovvero effettuata a partire da frasi di molte parole invece che da semplici keyword. Per questo serve uno studio capillare dei termini correlati e bisogna generare molte “landing page”, pagine che rispondano a ricerche degli utenti e trattino specifici argomenti.

 


Come si ottimizza una piattaforma di crowdfunding

Per rendere efficace il messaggio di una piattaforma di crowdfunding, bisogna capire come avviene la comunicazione sul web, che si può spiegare con la metafora dell'imbuto. Nella parte alta, più larga, ci sono quelli che stanno navigando ma non hanno una precisa idea di ciò che vogliono. Nella parte bassa e stretta, invece, ci sono quelli che sanno già cosa cercare. Bisogna attirare entrambi i gruppi sul nostro sito, avendo al nostro arco tante frecce: gli argomenti che servono per “educare” al concetto di crowdfunding e quelli specifici che indirizzano gli utenti verso le nostre raccolte. In questo senso, Rete del Dono mi ha sempre dato carta bianca e quello che abbiamo progettato insieme ha avuto grande successo in termini di ritorno sull'investimento iniziale. 


A scuola di creatività per fundraiser 

 

"Trucchi" da fundraiser

Un sito web veloce e facilmente navigabile da dispositivi mobili si indicizza meglio. Google, infatti, legge ogni contenuto (comprese le immagini e i video) in base al codice html e premia le pagine che hanno contenuti più aderenti alla ricerca, ma anche quelle che riesce a leggere più velocemente. Foto troppo pesanti, ad esempio, rallentano molto questo processo: bisognerebbe avere la pazienza di ridurne le dimensioni prima di caricarle sui sistemi editoriali. Un altro aspetto importante riguarda il linguaggio, che deve essere specifico e settoriale per ispirare autorevolezza: non bisogna scrivere “da blogger”, se non si sta scrivendo su un blog. Ma se si parla a persone comuni, bisogna parlare come loro.

Le donazioni non devono arrivare solo dagli amici

Gli sforzi fatti per migliorare la comunicazione sono efficaci solo se una platea molto viene raggiunta dal nostro messaggio. Se a donare per la nostra campagna sono solo persone che ci conoscono, vuol dire che stiamo sbagliando qualcosa. Non basta usare una piattaforma online per garantirsi visibilità: bisogna impegnarsi a fondo per pubblicizzare la raccolta in tutti gli ambiti comunicativi, dai social network alle mail. Certo, gli amici servono, soprattutto nella fase iniziale: non devono però limitarsi a donare, bensì diventare veri e propri ambasciatori del nostro progetto, convincendo personalmente altri individui a fare donazioni. E' una regola fondamentale del marketing che si applica anche al crowdfunding.


Donare online non è pericoloso

Nel nostro Paese c'è ancora l'idea sbagliata che comprare (e quindi anche donare) online sia pericoloso, molti hanno ancora bisogno del gesto fisico di dare del denaro a qualcuno. Però, è l'unico ostacolo, perché l'utilizzo di internet e dei nuovi media è sempre più diffuso in tutte le fasce d'età: in questo settore l'innovazione procede a passi molto rapidi e anche la presa di coscienza degli utenti si sta adeguando.

 

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