Hai un progetto nel cassetto che senti essere davvero la chiave per riuscire a smuovere la tua community?
Ti stai interrogando da un po’ sull’opportunità di testare una nuova modalità di coinvolgimento del tuo pubblico?
Durante il periodo dell’emergenza sono nate tante campagne di crowdfunding promosse da organizzazioni e cittadini più o meno noti al grande pubblico per dare sostegno e aiuto a chi stava vivendo un momento di difficoltà e alle realtà più direttamente colpite dall'emergenza sanitaria.
Adesso è il “momento giusto” per sollecitare i donatori sulle buone cause legate anche alla cultura, alla conservazione del patrimonio, allo spettacolo dal vivo che stanno vivendo una situazione di emergenza nell’emergenza.
E' il momento di lanciare il cuore oltre l’ostacolo e cogliere la bellissima opportunità offerta quest’anno da Rete del Dono e UBI Banca, con la nuova formulazione del Premio per la Cultura Rete del Dono e Ubi Banca riservato ad enti e organizzazioni non profit del settore culturale che abbiano in mente di attivare per il prossimo autunno una campagna di crowdfunding con un obiettivo di raccolta fondi di almeno 6.000 euro per la realizzazione di un progetto di produzione, valorizzazione o tutela in ambito artistico e culturale.
Anche i dati emersi negli ultimi mesi confermano come il crowdfunding sia un canale in forte crescita: l’ultima ricerca Donare 3.0 2020 presentata a giugno da Doxa, Rete del Dono e Paypal conferma questo andamento e testimonia il definitivo crollo delle tradizionali diffidenze sulla donazione online .
Quale momento migliore quindi per ripartire attraverso una campagna di crowdfunding a sostegno di un progetto culturale, in un contesto “protetto” come quello creato dal Concorso promosso da Rete del Dono e Ubi Banca?
Se non ora quando?
Se qualche dubbio in questo momento vi rimane, considerate che il crowdfunding oltre che essere un strumento a bassissimo rischio e costi moderati, è in primo luogo un buon pretesto per provare a raccontare nel dettaglio quello che facciamo e quello che vogliamo realizzare a pubblici attuali e potenziali della vostra organizzazione culturale così come non lo avete mai fatto prima, ma anche per provare a rafforzare la propria notorietà e riconoscibilità, coinvolgendo anche persone che non sono necessariamente “esperte”.
Convincere a donare ci richiede uno sforzo di comunicazione: voi per primi dovrete essere in grado di comunicare in maniera originale ma allo stesso tempo semplice e coinvolgente per tutti (e non solo per gli “addetti ai lavori”).
Il lancio di un crowdfunding diventa così anche un ottimo test per capire come i nostri progetti possono interessare soggetti terzi al punto da mettere a disposizione risorse di tipo economico per la loro fattibilità e per verificare se l'organizzazione o il gruppo proponente può contare su una “community” interessata e vicina, ma soprattutto pronta ad attivarsi e a rispondere alla sollecitazione a donare, raccogliendo frutti di un lavoro che magari portate avanti da anni.
Un crowdfunding è di fatto un’ottima occasione per ampliare le strategie di fundraising testate e utilizzate fino ad ora così come un’occasione a basso rischio per provare a partire da zero a costruire un primo bacino di potenziali donatori da sollecitare anche una volta conclusa questa prima campagna.
Il progetto: se è quello "giusto" fa la differenza
Chi già si è cimentato con la raccolta fondi sa che avere un buon progetto, o meglio il progetto “giusto”, è la carta più importante da giocare nella costruzione di una campagna.
Ma cosa fa di un buon progetto, il progetto “giusto”? L’essere molto finalizzato e con obiettivi specifici in grado di rispondere ai bisogni espressi dalla comunità e generare un impatto verificabile per quel territorio. Questo vale anche per le iniziative delle organizzazioni culturali che sempre più sono sfidate a ragionare sull’impatto che i propri progetti generano dal punto di vista economico, ma anche sociale, in termini di sviluppo individuale e comunitario, o di miglioramento di coesione sociale, di aumento del livello di istruzione, di crescita del benessere, della qualità della vita o dell’attrattività dei territori.
Attenzione quindi alla tipologia di attività che attraverso il crowdfunding proponente di sostenere ai donatori-siano essi privati cittadini o aziende ! Prima di iniziare valutate quali potrebbero essere le leve e motivazioni alla base della scelta dei vostri donatori tenendo conto che le donazioni al settore culturale non sono sempre in cima alla lista delle preferenze dei donatori italiani.
Ancora, il progetto “giusto” è quello che ha un obiettivo economico realisticamente raggiungibile sia per quantità sia per ciò che attiene i tempi della campagna.
Arricchisci la tua campagna con i reward
In questa sede potrete valutare anche se volete offrire a chi sceglierà di sostenervi una qualche forma di reward, di ricompensa materiale o immateriale che sia: questa è una decisione da predere prima di partire perché caratterizzerà in modo netto il vostro approccio ai donatori. Ricordiamo che su Rete del Dono è possibile promuovere sia una campagna di crowdfunding donation based sia una campagna donation con reward. Nel primo caso enti e organizzazioni non profit si rivolgono ai sostenitori affinché donino per la buona causa da loro promossa senza ritorni materiali a beneficio del donatore, salvo un ringraziamento e un riconoscimento “emozionale” per aver contribuito. Il modello reward prevede invece una “ricompensa” per chi decide di sostenere la causa con una donazione*.
* Rete del Dono consente in questo caso di attivare il servizio reward e di impostare fino a 5 ricompense diverse, creando 5 mail personalizzate in base all'importo donato. Ogni mail personalizzata contiene i dettagli della ricompensa che il donatore riceverà a seguito della sua donazione. Per la creazione di questa tipologia di campagna vi invitiamo a consultare le condizioni di attivazione del servizio Premium di Rete del Dono
Trasparenza e presidio digitale
L’altro aspetto che peserà sulla bilancia e determinerà successo o insuccesso della vostra campagna sta nell’organizzazione.
Tra i fattori che influenzano maggiormente il coinvolgimento delle comunità di cittadini e lo sviluppo delle relazioni con le imprese ritroviamo sicuramente visibilità, notorietà e reputazione istituzionale dell’organizzazione/del gruppo proponente, ma anche l’estensione e composizione delle reti sociali del vostro gruppo di lavoro e la potenza di fuoco digitale del progetto/ente. In questa prima fase è importante fare il “digital check-up*” ovvero verificare la “salute digitale” della vostra organizzazione. Le domande che dovete porvi in questa prima fase sono:
- l’organizzazione o il progetto hanno un sito web, responsive e aggiornato, che permetta anche la creazione di una landing page ad hoc dedicata (alla campagna) al progetto e sia integrabile con una sezione dedicata alla campagna di crowdfunding stessa
- c’è una strategia editoriale per i social media (Facebook e Instagram soprattutto)
- i canali social che avete possono contare almeno di 1.000 follower al momento del lancio della campagna
- l’organizzazione utilizza altri strumenti da inserire nel piano di comunicazione digitale? (Newsletter e DEM sono strumenti fondamentali a supporto della campagna, così come immagini belle e potenti e video coinvolgenti!)
- l’organizzazione dispone di un database di contatti, profilato e strutturato che consenta di fare una stima del numero di persone presumibilmente interessate a sostenere il progetto con una donazione online di piccolo, medio, grande importo (non semplicemente persone che possono essere contattate)
Misurare la vostra salute digitale è fondamentale per pianificare al meglio la vostra campagna di crowdfunding. Qualora la vostra organizzazione abbia delle debolezze, significa che dovrete investire più tempo ed energie per potenziare questo canale. Oltre alla potenza digitale, fate una valutazione molto realistica della disponibilità di risorse, in termini di tempo e di denaro, che avrete a disposizione per la promozione della campagna che - lo ricordiamo - dovrà svolgersi tra il 15 ottobre 2020 e il 15 gennaio 2021. Se in questi mesi dovrete affrontare (speriamo!) riaperture, nuovi inizi di stagioni, lancio di nuovi abbonamenti considerate attentatamene anche il tempo che avrà a disposizione il vostro staff e quale budget vi resterà per la comunicazione.
* A. Siccardi e V. Vitali, Crowdfuding e Personal Fundraising:la nuova frontiera del dono, EPC Editore, Roma, 2018
Il Premio per la Cultura Rete del Dono e UBI Banca 2020
Questi e altri temi verranno affrontati in un primo webinar di formazione “Crowdfunding e Cultura: strategie e strumenti” che Rete del Dono e TerzoFilo organizzeranno a metà settembre per tutte le organizzazioni non profit candidate al Premio, a cui farà seguito un calendario di webinar dedicati ad approfondire tematiche specifiche propedeutiche al crowdfunding (utilizzo dei social media, database, newsletter, ecc).
Ricordiamo che questa nuova edizione del Premio per la cultura Rete del Dono UBI Banca offre alle prime 3 organizzazioni culturali che raccoglieranno di più online entro il 15 gennaio 2021, superando la soglia minima di 6.000€, un contributo di 3.000€ (vd. Regolamento completo) e ulteriori riconoscimenti sotto forma di corsi di formazione. In particolare il premio prevede una consulenza (di una giornata) messa a disposizione da FONDAZIONE EY ITALIA ONLUS con il supporto dei professionisti di EY e la partecipazione gratuita per un rappresentante di ogni ente vincitore all’edizione 2021 del corso “Cultura e Fundraising. Strumenti di sostenibilità per le organizzazioni culturali e creative” promosso da THE FUNDRAISING SCHOOL e tenuto da Pier Luigi Sacco, Martina Bacigalupi e Marianna Martinoni.
Importantissima novità di questa edizione il “Premio Innovazione Digitale e Comunità”, un premio speciale di 3.000 euro riservato al progetto che saprà declinare al meglio la creazione, implementazione e valorizzazione di modalità innovative e digitali di fruizione di contenuti, percorsi e luoghi artistico-culturali nonché di coinvolgimento delle comunità. L’organizzazione che si aggiudicherà questo premio avrà inoltre la possibilità di far partecipare gratuitamente una persona ad un corso intensivo di comunicazione scelto all’interno della offerta formativa di FONDAZIONE FITZCARRALDO per il 2021.
Se queste prime considerazioni vi hanno trovati preparati, scaricate il bando e compilate il form di candidatura per iscrivervi al Premio per la Cultura Rete del Dono Ubi Banca.
I progetti verranno raccolti entro il 25 settembre e quindi valutati da Rete del Dono e UBI Banca: quelli che rispetteranno i requisiti di partecipazione saranno inseriti tra i candidati al Premio.
Arrivederci a settembre!