L’emergenza Covid-19 ha acceso i riflettori su un problema quasi dimenticato: l’inadeguatezza della dotazione informatica di molti studenti. Un “digital divide” che va ad accentuare le diseguaglianze sociali, poiché rischia di escludere dal percorso scolastico i ragazzi provenienti soprattutto da famiglie numerose o in difficoltà economica. Secondo una ricerca di Skuola.net, il 9% degli studenti delle superiori non ha nessun accesso a internet, ma le stime dicono che la percentuale sale guardando i più piccoli, specialmente al Sud. Tutti devono poter accedere alla didattica, anche online: ecco perché su Rete del Dono si stanno moltiplicando le raccolte fondi per rispondere a questo nuovo bisogno.


TuttiConnessi, 4 associazioni in rete con una raccolta fondi

Il progetto TuttiConnessi, lanciato da SYX, Tékhné, Informatici senza Frontiere e Museo Piemontese dell’Informatica (QUI il sito internet) sta raccogliendo fondi da aziende, istituzioni e cittadini per acquistare o sistemare laptop, tablet e modem dotati di SIM per la connessione internet da distribuire agli studenti che ne siano sprovvisti. “Siamo 4 associazioni con competenze diverse legate a informatica, cultura e teatro, tutte in contatto con il mondo della scuola - racconta Francesco Ronchi, responsabile di Synesthesia e SYX - Ci siamo subito resi conto della problematica e così abbiamo unito le forze. In alcune classi la mancanza di dispositivi nelle prime settimane ha determinato che su 25 alunni ce ne fossero connessi solo 7-8”. Un’alleanza inedita che però sta funzionando: “Ci siamo divisi i compiti: noi con una ventina di volontari siamo più concentrati sulla rigenerazione dei dispositivi; altri invece tengono i contatti con le scuole che ci segnalano i bisogni e si occupano di ritiri e consegne”.


Verso il coinvolgimento delle aziende

L’iniziativa, partita a Torino, è stata replicata a Roma e a breve partirà a Padova e Palermo: “Siamo soddisfatti dei risultati finora raggiunti: abbiamo già raccolto oltre 100 device, di cui la metà da privati e sono molte le persone resesi disponibili per qualche ora di volontariato. Mi ha colpito molto una signora che ci ha donato il PC di suo marito scomparso da poco, perché voleva potesse diventare uno strumento di vita per un bambino. Più di una classe poi ha organizzato una colletta per permettere ai compagni di partecipare alle lezioni”. L’obiettivo adesso è di coinvolgere sempre di più anche le aziende: “Alcune ci hanno già dato una grossa mano, come Lavazza con 23 PC e Ulixe Group con 35. Siamo già in contatto con le associazioni di categoria come l’Associazione Piccole e Medie Industrie e l’Associazione Imprese di informatica e abbiamo organizzato una cena virtuale al Rotary di raccolta fondi”.

bambini scrivono

 

Le altre raccolte

Sono davvero molte le iniziative nate in tutta Italia sulla falsariga di TuttiConnessi, spesso collegate a una specifica scuola o area di riferimento. Fondazione Istituto Rizzoli ha lanciato Il mio computer è la mia nuova classe per poter acquistare 15 pc portatili per gli studenti dell’Istituto Rizzoli per l’insegnamento delle Arti Grafiche di Milano. La campagna #Restoacasa ma vado a scuola di Babele Onlus ha l’obiettivo di fornire la strumentazione adeguata ai ragazzi di Pavia che già prima dell’emergenza usufruivano del supporto scolastico e della facilitazione linguistica dell’associazione. Il progetto Covid-19: l’educazione non si ferma di Mission Bambini invece punta a fornire non solo dispositivi, ma anche un servizio a distanza di sostegno psicologico e di aiuto allo studio alle famiglie: per farlo, i 4 centri di aiuto allo studio presenti nei quartieri periferici di Milano verranno dotati di pc e connessione internet. Educazione Per Tutti #NessunoIndietro di ACRA interviene su due fronti: in Italia distribuisce tablet e pc alle famiglie più in difficoltà e in Ciad, dove la diffusione del virus si può ancora limitare, kit igienici e radio comunitarie nelle aree remote.


Aziende, associazioni e istituzioni

Di fronte a questo spirito d’iniziativa che emerge spontaneamente dalla società, le istituzioni non possono stare a guardare o limitarsi a lasciar fare: “Mi auguro che i comuni saltino a bordo di iniziative come la nostra - non nasconde Francesco Ronchi di SYX - Se manca un supporto istituzionale, queste energie rischiano di disperdersi un po’ e di non raggiungere la capillarità sperata”. Necessità di cui è ben conscio anche Alessandro Giungi, consigliere del Comune di Milano e vicepresidente della Commissione Istruzione: “L’emergenza ha aperto una riflessione su quanto nel 2020 avere un pc e una connessione per ogni studente sia un diritto. È stata anche l’occasione per testare la collaborazione tra corpi intermedi. Dopo le segnalazioni di istituti scolastici e Municipi, il comune ha fatto partire subito una call a cui hanno risposto associazioni e aziende: Lenovo ha donato 120 laptop, ma anche no profit come NoWalls non sono state da meno recuperando un centinaio di dispositivi”.

Alessandro Giugni


La sussidiarietà orizzontale

L’ente pubblico può guidare e coordinare la cittadinanza attiva. Lo può fare per ottimizzare le risorse, per mettere in campo interventi indirizzati da una visione d’insieme, ma anche per dare risposte rapide ai cittadini: “In questi mesi di emergenza abbiamo capito come politica l’importanza della partecipazione. I rapporti tra associazionismo e istituzioni si sono rafforzati, pensiamo anche agli Hub per i pacchi alimentari. Dobbiamo chiedere una mano alla società civile, porci tramite protocolli come capofila di iniziative territoriali senza aspettare le risposte del governo, inevitabilmente più lente. Poi certamente metteremo in campo anche azioni proprie pubbliche, ma le esigenze sono tante e urgenti quindi abbiamo bisogno di una rete”. La sussidiarietà orizzontale insomma non sostituisce l’intervento pubblico, ma non per questo non è altrettanto indispensabile. Se c’è qualcosa su cui non si tornerà mai indietro nel ruolo tra istituzioni, terzo settore e aziende è forse proprio questo: passare dalla gestione dell’emergenza a politiche in grado di governare i fenomeni.