Beni intangibili quanto insostituibili, Arte e Cultura sono il passato, il presente e il futuro di un paese e sono un pilastro fondamentale per l’istruzione, la formazione ma anche quella crescita personale che più di tutto permette all’uomo di riconoscersi.

Riflettendo su Arte e Cultura, la parola d’ordine che si ripete è “impatto sociale”. Torna almeno tre volte durante la realizzazione di questo post, che inaugura una serie di approfondimenti tematici di progetti e case history ospitate sul nostro portale. Viene sottolineata da Marianna Martinoni, consulente nel settore Comunicazione e Fundraising per le Organizzazioni Non Profit, che abbiamo coinvolto per un parere autorevole in materia. E’ la principale chiave per il successo di tutte le iniziative di Fundraising e Crowdfunding culturale, chiamate a coinvolgere il cittadino in un percorso che parte dal riconoscimento del valore sociale e collettivo di un’istituzione culturale e solo poi si concretizza nella donazione.

E, sempre l’impatto sociale, torna in controluce quando, parlando di cultura, saltano fuori anni e anni di tagli e politiche pubbliche al risparmio che hanno costretto molte organizzazioni culturali a reinventarsi e a guardare a Fundraising e Crowdfunding come utili strumenti di sostegno.

“La prima ricerca in materia - spiega Marianna Martinoni - è ‘Dal Crowdfunding al people raising’, che ci ricorda come la percentuale di successo delle attività di raccolta a sostegno di progetti culturali non sia ancora alta. Le cause? Talvolta si sbaglia la tipologia di progetto, altre ci si pone obiettivi poco realistici. Per non parlare della componente emotiva e narrativa, elemento fondamentale per attivare la community di riferimento, che spesso viene a mancare”.

Diversa situazione per la campagna ‘Conquistiamoci la Luna’, promossa dal Museo della Scienza e della Tecnica ‘Leonardo da Vinci’ di Milano e gestita anche sul portale di Rete del Dono. La prima delle case history che vi vogliamo presentare oggi. “I promotori - spiega Marianna Martinoni - hanno saputo raccontare il progetto, spiegando che riguarda tutti noi, e hanno lavorato molto bene sul significato emotivo e simbolico del portare la Luna al Museo.” Senza limitarsi, come spesso succede, a proporre il progetto ponendo poca attenzione agli interlocutori e alla community di riferimento. “La Rete, ricordiamolo, è un ottimo strumento in ambito culturale. Ma non è una bacchetta magica: funziona se ci sono progetto, community, obiettivo chiaro e una strategia di comunicazione più ampia che identifica in modo univoco il beneficiario”.

L’operazione di crowdfunding “Conquistiamoci la Luna”, avviata a ottobre 2013 e conclusasi nell’estate 2014, si è articolata in due momenti distinti: in occasione del Natale 2013 e del successivo San Valentino. In concomitanza con il giorno degli innamorati, i donatori hanno potuto scegliere di “regalare” alla persona amata il frammento di Luna della missione Apollo 17 donato all’Italia nel 1973 dall’allora presidente USA Richard Nixon. Sono state previste 3 fasce di donazione: Small, Medium e Large, grazie alle quali i donatori hanno potuto scegliere, tra le altre cose, di far comparire il nome della persona amata presso l’area espositiva. La campagna si è conclusa con una raccolta fondi che ha sfiorato i 30mila Euro grazie al coinvolgimento di 1.056 donatori e l’inaugurazione della nuova Area Spazio del Museo della Scienza e della Tecnica ‘Leonardo da Vinci’ di Milano.

Ma l’operazione “Ti regalo la Luna” non è l’unico caso in cui il Crowdfunding ha sostenuto progetti di tipo artistico e culturale.

“Un pianoforte per la Civica” è la raccolta fondi volta a restaurare un pianoforte a coda del 1890 donato alla Scuola Civica di Musica di San Sperate, provincia di Cagliari. Si è scelto il Crowdfunding per il finanziamento del restauro, le spese di trasporto e una serie di iniziative che, partendo dalla musica e dalla cultura, faranno di questo evento un momento di partecipazione sociale, coltivando un’idea di rispetto per il patrimonio culturale a cui tutti possono contribuire. Proprio per questo motivo, la Scuola Civica di Musica ha aperto il progetto a sei musicisti residenti in Sardegna (Silvia Corda, Paolo Carrus, Battista Giordano, Stefano Guzzetti, Romeo Scaccia e Irma Toudjian), che con due brani ciascuno hanno animato il CD musicale “Back to Bech - Un pianoforte per la Civica” e la relativa rassegna musicale a supporto dell’iniziativa. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo: finora, grazie a 11 donazioni, ha raccolto 3.330 Euro su un obiettivo complessivo di 7.000 e mancano ancora 306 giorni per sostenere la Scuola Civica.

“Vuoi che la musica del Novecento sopravviva?”, chiede l’associazione NoMus, attiva nel recupero, archiviazione e catalogazione digitale di fondi e archivi pubblici e privati. NoMus è al lavoro per il recupero dei materiali dell’Autunno musicale di Como, un fondo audio-video e cartaceo delle stagioni che vanno dal 1967 al 2010. Il progetto ‘Adotta un archivio’, realizzato in collaborazione con la Federazione Centri Musicali Attrezzati, servirà a scansionare oltre 5 mila foto, 500 locandine e 500 programmi di sala, cui si aggiungono 50 cataloghi, decine di tesi di laurea e 1.000 audiocassette. L’obiettivo è creare un database multimediale, consultabile online e aperto a tutti; uno strumento concreto che permetta di conservare e tramandare una grande manifestazione musicale, il suo repertorio e le testimonianze che la accompagnano. Beni intangibili, come abbiamo detto, eppure di valore inestimabile. Anche in questo caso i donatori hanno risposto con entusiasmo all’invito di NoMus: 81 donazioni finora, 3.884 Euro raccolti su un obiettivo complessivo di 5.000, e ancora 306 giorni per sostenere questo importante progetto culturale.

Questi sono solo alcuni dei progetti attivi su Rete del dono, a testimonianza di quanto sia in crescita l’interesse di organizzazioni e cittadini per la tutele del nostro patrimonio artistico-culturale.