Mentre la seconda ondata di Covid sta piegando l'India, in tutto il mondo è partita una gara di solidarietà per aiutare i villaggi poveri del subcontinente. Anche nel nostro paese, i tanti problemi italiani, acuiti da un anno di pandemia, non hanno fermato la catena di sostegno ai più fragili, con un movimento di sensibilizzazione, accompagnato da tante donazioni. Su Rete del Dono le non profit che già operano con Nuova Delhi si sono attivate, e i loro sostenitori non hanno atteso per seguirle.

I bambini e le loro famiglie sono allo stremo

 

L'India è un paese meraviglioso, ma pieno di contraddizioni. Pur essendo la quinta economia del mondo, in crescita esponenziale, mantiene sacche di povertà estrema dove il virus ha colpito pesantemente. “I racconti che ci arrivano sono molto pesanti da digerire, le conseguenze del virus si vedono nelle strade, la gente è in fila nei dispensari per avere medicine e dispositivi medici che non ci sono” racconta Patrizia De Santo, fundraiser responsabile della campagna 'India – riaccendi il sorriso dei bimbi' della Onp Vanaprastha. “Siamo intervenuti perché la situazione è degenerata, non solo sul lato sanitario. Se in Italia è dura, in quei villaggi è molto peggio”.

I volontari si erano attivati ai primi appelli di Padre Sibi, che gestisce una scuola in loco. “I genitori non potevano più pagare la retta e il rischio che l'istituto chiudesse voleva dire dispersione per molti bambini. Poi è arrivata una seconda esigenza, e non potevamo assolutamente tirarci indietro: molte famiglie avevano difficoltà a casa, mancavano proprio il cibo, i dispositivi medici, i farmaci. Abbiamo deciso che dovevamo darci da fare e abbiamo aperto una campagna su Rete del Dono. La prima era andata molto bene, ed eravamo fiduciosi”.

Vanaprastha, la rete di solidarietà ha funzionato subito

 

In pochi giorni, la campagna di Vanaprastha ha raggiunto i 5.000 euro, smentendo la convinzione che fosse difficile raccogliere per un paese lontano, quando qui in Italia stiamo affrontando una pesante crisi. “Le persone hanno risposto subito con grande interesse e impegno. C'è stato solo un caso negativo, un amico che purtroppo questa volta ha declinato l'invito a causa di problemi di lavoro che non gli permettevano la donazione. Ma non abbiamo riscontrato né critiche, né messaggi negativi che si vedono sui social”.

Secondo De Santo, la foto dei bambini indiani con le mascherine ha colpito molto i sostenitori: “Chi conosceva il centro o conosceva l'India è rimasto molto colpito, perché quell'immagine contrasta con i sorrisi che questi ragazzi sanno regalare. Ma la situazione è questa, non si può nascondere”.

Rotary, dalla campagna antiPolio, a quella antiCovid

 

Anche il Rotary si è attivato per aiutare il subcontinente. Là, dove la campagna internazionale per la vaccinazione contro la polio stava andando velocissima, il Club di Guidonia Montecelio ha attivato una rete di solidarietà per sostenere la sezione locale, così che possa attivarsi per i propri connazionali. Le immagini delle persone portate in spalla in ospedali dove scarseggia l'ossigeno, non possono lasciare indifferenti.

Missione Calcutta cerca beni di prima necessità

 

Missione Calcutta sta invece raccogliendo fondi per una serie di operazioni da realizzare al più presto

- l’acquisto di un Kit Covid (mascherine lavabili, sapone, igienizzante mani, detersivo per vestiti, disinfettante per superfici, shampoo e bagnoschiuma)
- l’installazione di punti per il lavaggio mani nelle scuole e nei villaggi
- la distribuzione di beni alimentari ai bambini e alle loro famiglie oppure l’allestimento di un orto domestico per l’autoproduzione di alimenti
- l’assistenza domiciliare per le famiglie affette da Covid e che quindi non hanno accesso a beni di prima necessità

In alcune zone dell'India scarseggiano e a risentirne sono soprattutto i più fragili.

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