I runner di Teva Italia ce l’hanno messa tutta per correre la Milano Marathon. E l’azienda farmaceutica, parecchio impegnata nel sociale, ha voluto premiarli: la raccolta dei dipendenti a supporto del progetto “Pink is Good” della Fondazione Umberto Veronesi ha sfiorato i 5mila euro, che sono stati triplicati dalla casa produttrice di farmaci equivalenti. Grazie al match-giving di Teva, il totale è salito a 14.757 euro: una cifra importante, che ha permesso alla campagna solidale di raggiungere il suo target di donazioni. 

Uno sforzo che vale triplo

 

“L’idea iniziale era quella di raddoppiare la somma dei fundraiser. Ma poi ci siamo detti che era giusto premiarli con ancora più generosità per il loro sforzo”, spiega Debora Orrico, Associate Director External e Corporate Communication di Teva Italia. “Siamo molto contenti, non solo per l’esito straordinario del crowdfunding, ma anche per l’adesione all’evento sportivo. Il 7 aprile sotto la pioggia c’erano nove nostre squadre: alcuni dei partecipanti non avevano mai corso, ma hanno fatto la loro parte fino in fondo. Per noi è stato un momento molto gratificante”.

Valori in comune

 

La scelta del progetto solidale da sostenere non è stata casuale: “Conosciamo da due anni la Fondazione Umberto Veronesi, con cui collaboriamo per un programma televisivo: è una realtà che rispecchia in pieno i nostri valori. Pink is Good è un progetto importante, che va oltre la malattia, perché sostiene il recupero di una dimensione quotidiana per le donne che hanno subìto interventi a causa dell’insorgenza di tumori. Chi viene aiutato non è un paziente, ma una persona che si sta riprendendo la sua vita e può avvicinarsi più facilmente alla pratica sportiva. Supportando la Fondazione Umberto Veronesi mettiamo in pratica concretamente il nostro nuovo motto aziendale: ‘Aiutiamo le persone a sentirsi meglio' ”.

Spirito di squadra

 

E a stare meglio sono anche i lavoratori di Teva, che hanno risposto con entusiasmo alla chiamata. “Fondamentale per il coinvolgimento è stato il programma di training concordato con Almostthere, una realtà specializzata nel settore”. I dipendenti hanno apprezzato particolarmente le attività proposte, running e yoga, viste non come un lavoro supplementare ma come un’opportunità per mettersi in gioco. “L’adesione è stata completamente spontanea. E penso che si siano divertiti parecchio, a giudicare dalla partecipazione agli allenamenti svolti durante la pausa pranzo”.

Se promuovere uno stile di vita sano è una delle missioni di Teva, altrettanto importante per l’azienda farmaceutica è favorire il team-building fra i propri dipendenti: “Siamo dislocati in sei siti produttivi differenti, più un ufficio commerciale. Le sessioni di allenamento sono state quindi occasioni per costruire un rapporto fra colleghi che si vedono poco. Alcuni di loro poi si sono conosciuti il giorno stesso della maratona, ma hanno dimostrato da subito un grande affiatamento”. 

 

 

CSR: una carta vincente per le aziende

 

“La chiave di volta della nostra campagna è arrivata quando le persone si sono sentite partecipi di una missione verso un grande obiettivo”, afferma Debora Orrico. La Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR in inglese), del resto, è una scelta sempre più diffusa fra le realtà produttive del nostro Paese. Team-building, benessere aziendale e solidarietà sono i vantaggi per chi decide di conciliare gli obiettivi del proprio business con quelli sociali e ambientali del territorio in cui opera. 

Secondo due recenti ricerche statunitensi, l’85% dei dipendenti ha partecipato a un programma di coinvolgimento quando ne ha avuto l’opportunità e 7 su 10 desiderano prendere parte a progetti e attività sociali, come il charity giving. Affiancare la sfida sportiva a quella solidale sembra proprio essere la carta vincente, come dimostra pure l’alto numero di staffette corporate (e di donazioni raccolte) durante l’ultima Milano Marathon. I lavoratori ne guadagnano in salute e si sentono parte di una grande squadra; le aziende migliorano l’immagine del proprio brand e avranno dipendenti più motivati; l’intera società beneficia del supporto a progetti solidali e della sensibilizzazione messa in atto. Chi fa CSR fa, davvero, per tre.