Saliha e Huda sono due giovani donne palestinesi che insegnano in due campi profughi in Libano. Appartengono a Naba'a, un'associazione libanese-palestinese che gestisce asili e centri extrascolastici per bambini e giovani. Lavorare da field officer e social worker in un contesto così delicato significa mettere “in campo” le migliori risorse creative e capacità relazionali, avendo a che fare con bambini già molto provati dalla vita, con resistenze psicologiche a seguire un percorso didattico. Il lavoro di Saliha e Huda va molto oltre l’insegnamento e richiede spiccate doti psicologiche per gestire il rapporto con i ragazzi e con le loro famiglie, laddove esistono.
Grazie a una raccolta fondi indetta da due amici insegnanti italiani, Daniele e Lucia, Saliha e Huda si trovano a Reggio Emilia dal 21 luglio e vi si fermeranno fino al 30, per partecipare a XXX RIDEF, un importante incontro internazionale di insegnanti ed educatori provenienti da 40 Paesi del mondo, che si propongono di migliorare la scuola attraverso la cooperazione. Queste giornate saranno per loro una grande occasione di formazione e aggiornamento sulle tecniche didattiche, mentre agli altri partecipanti serviranno per accogliere la testimonianza di Saliha e Huda e capire più da vicino cosa significa insegnare in zone “di frontiera”.
La raccolta fondi ha raggiunto il suo obiettivo di 1.300 euro, necessari per coprire il costo del viaggio e della permanenza di una di loro. Il M.C.E., in collaborazione con l’associazione MEDAS di Bergamo, ha coperto la restante parte dei costi.
La storia di Saliha e Huda è la dimostrazione che, anche con poco, si può fare molto: uno scambio culturale e umano, come ne servirebbero tanti.