Venerdì 15 marzo, grazie alla collega e amica Martina Bacigalupi, ho avuto il piacere di partecipare a un convegno molto interessante, “La rigenerazione nei borghi e nei centri storici minori”. L’iniziativa è stata ideata e organizzata da Semi di rigenerazione, un progetto itinerante il cui scopo è diffondere le buone pratiche della rigenerazione urbana presso le amministrazioni dei piccoli centri urbani. L’idea è coinvolgerli e spronarli a ripensare il proprio territorio, il proprio ruolo e la propria identità, per rilanciarsi sfruttando la bellezza dei loro “beni comuni”.
Ebbene si, il fulcro è proprio il bene comune. Come ha giustamente puntualizzato Flaviano Zandonai nel suo intervento di apertura per la seconda giornata del convegno “la prossima grande sfida è riuscire a far emergere il valore intangibile dei beni comuni”, ovvero di quei beni che sono di interesse generale perché appartengono alla comunità e ne sono parte intrinseca. Il rischio oggi è di trascurarli e abbandonarli a sé stessi. Dobbiamo sviluppare e alimentare una presa di responsabilità condivisa di cosa sia il bene comune e del grande valore che questo può apportare all’intera collettività. Perché se un bene comune torna ad acquisire il suo valore, ha un impatto diretto sul territorio e l’intera community ne beneficia.
Cittadinanza attiva e amministrazione condivisa
Alla base di tutto, come ha evidenziato Cristina Leggio - Membro del Consiglio direttivo di Labsus e Assessore alla Partecipazione del Comune di Latina - deve esserci reciproca fiducia tra cittadino e amministrazione pubblica. Solo così sarà possibile sancire un patto per valorizzare un bene di interesse comune. È ora di valorizzare quei cittadini che hanno superato la condizione di sospetto e sfiducia verso l’amministrazione pubblica e che di fatto collaborano in modo proattivo e responsabile. Solo trasformando la relazione tra amministrazione pubblica e cittadini in un rapporto fondato sulla fiducia si potrà vedere il cambiamento. In Italia ci sono 800 mila i cittadini attivi che si prestano al cosiddetto volontariato liquido, oggi aiuto worldrise a pulire il mare, domani raccolgo fondi per il parco giochi dell’asilo comunale, come ha fatto Nicoletta Caraceni. Per festeggiare il suo sessantesimo compleanno ha lanciato una bella campagna di raccolta fondi "Il mio big day per scuola e bimbi!" per ricostruire il parco giochi dell'asilo dell'Istituto conmprensivo di Ortona.
Riqualificazione e valorizzazione di un bene del territorio è il futuro. Il cittadino propone un progetto di rigenerazione e l’amministrazione, se lo ritiene valido e di impatto, si fa carico dei costi o parte dei costi, per la realizzazione dello stesso.
In Italia ci sono comuni che stanno già sperimentando questo nuovo approccio per recuperare e rigenerare aree depresse. Nell’immediato è necessario lavorare per superare alcuni scogli, i più rilevanti sono:
• Sviluppare competenze in seno alle strutture amministrative, i cui dipendenti non sono formati per gestire questi nuovi processi molto innovativi di rigenerazione nel terzo settore
• Fare cultura per superare i pregiudizi – non vedere chi si espone come qualcuno che pensi ai suoi interessi ma di qualcuno che crede nel bene comune e si spende per la crescita della comunità in cui vive perché ci tiene a vivere bene perché ama il contesto in cui vive. L’amore in fondo è cura.
Il cittadino attivo non si sostituisce all’amministrazione ma vuole cooperare con l’amministrazione per la cura del bene comune.
Il turismo esperienziale per la rigenerazione
Anche le aziende posso svolgere un ruolo importante in questo percorso, come ci insegna Luca Bertozzi, Community Organizer, Airbnb, con il progetto - “Italian villages” e il valore turistico dei borghi. Valorizzare i beni comuni significa anche entrare nel territorio e contribuire alla riqualificazione dei borghi e dei centri storici minori. Il turismo è un veicolo importante di valorizzazione. Parliamo chiaramente di un turismo di nicchia, un turismo esperienziale ovvero quello di chi vuole andare alla scoperta del territorio, della cultura locale, della cucina e della storia. È così che è partitor il loro progetto e che sta contribuendo a rilanciare diversi borghi italiani, tra cui Grottole. Fondamentale il ruolo di Wonder Grottole, organizzazione non profit locale che ha contribuito a ri-attivare il coinvolgimento e la presa di coscienza della community locale.
Il non profit come motore di aggregazione sociale e comunitaria
Da segnalare anche l’intervento di Francesco Binelli del CESVOT che ha illustrato le proprie iniziative sul territorio che mirano alla progettazione partecipata di iniziative specifiche per il territorio coinvolgendo volontari e organizzazioni non profit del territorio. Non solo. Sono stati stanziati dei fondi per progetti di varia natura - materiale che immateriale - i cui beneficiari sono i giovani proprio per arginare l’abbandono dei territori e lo spopolamento di queste zone così ricche di storia e di bellezze non solo naturali ma anche artistico-storiche.
In questo contesto si è inserito il nostro intervento “Crowdfunding e personal fundraising per la rigenerazione”, Martina Bacigalupi e Valeria Vitali. Abbiamo illustrato il ruolo del crowdfunding civico, civico perché coinvolge la cittadinanza, quale aggregatore e collante della community che si ritrova non solo a collaborare per definire la rigenerazione di un bene del territorio ma anche ad attivarsi nella ricerca dei fondi, determinanti alla realizzazione dello stesso.
Il crowdfunding civico quale importante volano di coinvolgimento e riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni
Il crowdfunding adotta un approccio di tipo bottom-up, che coinvolge i cittadini sia in veste di “finanziatori” che di sostenitori attivi e motivati, perché coinvolti direttamente nella realizzazione di un intervento pubblico. Il loro ruolo diventa attivo, quindi parliamo di cittadinanza attiva, perché possono influenzare direttamente la direzione e lo sviluppo delle iniziative che interessano la comunità in cui vivono. In questo modo, il crowdfunding può diventare strumento di governo partecipativo. I cittadini, per mezzo dei loro contributi (donazioni) hanno la possibilità di influire, favorendo il successo e l’attuazione di determinati progetti rispetto ad altri.
il crowdfunding civico è a tutti gli effetti un’occasione per la pubblica amministrazione di coinvolgimento attivo dei propri cittadini e riconquista della loro fiducia, in un processo assolutamente trasparente e rendicontabile.
Nelle situazioni più virtuose il crowdfunding non è solo raccolta fondi ma anche sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza nella fase di definizione, valutazione e implementazione di un progetto per la comunità. In questo senso facilità il riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni, l’impegno civile e il rispetto per il bene pubblico.
Molti interessanti alcune delle campagna attive su Rete del Dono. Interessante la campagna di crowdfuding, Il Giardino Itinerante, promossa dall'Associazione Prader Willi Lombardia, che si propore di raccogliere fondi per realizzare un vero spazio verde che grazie alla sensibilità del comune di Monza, sarà concesso all'associazione per “far crescere piante e sogni”. Bella anche la campagan di ARA onlus, Proteggiamo il paesaggio di Sant'Andrea, per l'acquisto di un mezzo per facilitare la pulizia dei boschi e contenere gli incendi.