"Caro donatore, ti scrivo …"

Nel corso di una campagna di crowdfunding abbiamo più di un’occasione per mettere alla prova l’efficacia della nostra comunicazione scritta: nel corso dei mesi in cui sarete online il vostro più potente strumento di comunicazione saranno le newsletter o le Dem con cui deciderete di informare, appassionare, coinvolgere e spingere all’azione i vostri potenziali o reali donatori.

 

Conosci te stesso… e il tuo progetto

 

Scrivere ad una persona affinché doni per un progetto, richiede una profonda conoscenza di quello per cui cerchiamo un sostegno da parte di chi scrive: per invitare qualcuno a fare una donazione dobbiamo aver ben chiari – dati alla mano – i temi di cui si occupa l’organizzazione e i valori che sono alla base del suo operare; ma soprattutto dobbiamo aver davvero compreso e messo a fuoco il valore, l’importanza, i beneficiari e l’impatto atteso del progetto per cui stiamo portando avanti la nostra campagna.

Se conosciamo i dettagli del progetto sarà più semplice motivare gli altri a sostenerlo e a lasciarsi coinvolgere: informazioni concrete e dettagli unici contribuiscono a rendere autentica la nostra proposta, a differenziarla dalle tante comunicazioni tutte uguali tra loro in cui involontariamente ci troviamo immersi ogni giorno.

 

Scegli con cura chi scrive e chi firma

 
 

All’interno di un percorso con più momenti di comunicazione come dovrebbe essere la vostra campagna di crowdfunding, possiamo individuare momenti precisi, particolarmente significativi e importanti in cui chi scrive e come scrive può fare davvero la differenza.

Ecco perché prima di scrivere la prossima newsletter è importante chiederci chi la scriverà e chi la firmerà: sarà il presidente, un volontario, un artista, un operatore culturale, un abbonato fedele, uno spettatore appassionato, il genitore di uno dei beneficiari?

A seconda del messaggio che vogliamo dare in quel preciso momento della nostra campagna è importante dedicare particolare attenzione a questa scelta.

Ricevere una newsletter firmata da una persona che ha un ruolo chiave nell’organizzazione o nel progetto può fare la differenza e arrivare in modo più efficace ai nostri donatori. Scegliere il suo stesso registro linguistico, usare la sua esperienza personale, fare riferimento a quel particolare mondo di senso di cui la persona è rappresentante è una scelta non banale e richiede una buona conoscenza dello stile e del tono normalmente utilizzato da chi firmerà la newsletter.

Più le nostre parole scritte saranno intrise delle caratteristiche di chi scrive, più il potenziale donatore si riconoscerà nel progetto.  Attenzione però ad evitare un linguaggio autoreferenziale, di settore, ricco di tecnicismi comprensibili solo agli “addetti ai lavori” che possono risultare impopolari, raffreddare la comunicazione e allontanare i nostri donatori. Ricordiamoci che questa campagna è una straordinaria occasione per poter raccontare nel dettaglio quello che facciamo e quello che vogliamo realizzare, per rafforzare la nostra notorietà e riconoscibilità, coinvolgendo anche persone che non sono necessariamente “esperte”.

 

Nicchie, tribù o grande pubblico: l’importanza di individuare il target

 

Spesso i nostri progetti culturali si rivolgono a “nicchie”, gruppi più o meno ristretti di persone diverse per età e provenienza, ma accomunate dal medesimo interesse per quella particolare forma d’arte o per quel dato ambito culturale, interesse che spetta a voi trasformare in un’azione. Ecco perché - come abbiamo sottolineato più volte - è fondamentale partire da un’analisi del vostro database, dell’indirizzario che userete per inviare le vostre newsletter nel corso della campagna. Nelle prime settimane potrete creare messaggi da inviare a tutti i vostri contatti, ma in quelle successive sarà opportuno profilare meglio, individuando dei sottogruppi a cui far arrivare comunicazioni mirate e diversificate.

A quasi due mesi dal lancio della vostra campagna dovreste avere almeno due diversi gruppi di contatti a cui mandare comunicazioni diverse in questa fase precisa:

  • quelli che hanno già fatto una donazione per il vostro progetto;
  • quelli che (ancora) non hanno donato.
 

A primi dovrete mandare comunicazioni più calde, che tengano conto del gesto e siano in grado di dimostrare la vostra gratitudine. A questi d’ora in avanti potrete inviare informazioni puntuali sull’andamento della raccolta fondi e del progetto, valorizzando il sostegno che vi hanno dato sino ad oggi e chiedendo magari solo un aiuto a diffondere la vostra campagna, condividendola ad amici e conoscenti.

Per i secondi – che sono coloro che per qualche motivo ancora non hanno risposto al vostro appello – andrà invece pensato un invito a donare diverso, più concreto, più mirato, che possa aiutare chi legge a capire il perché di quello che state chiedendo, o con una call to action più delimitata dal punto di vista temporale, che crei il senso dell’urgenza.

Mandare la stessa comunicazione a tutti in modo indistinto con le prossime newsletter sarebbe un grave errore e dareste l’impressione ai donatori di non esservi nemmeno accorti della loro donazione. Più riuscirete a evitare di essere generici e a personalizzare il messaggio, meglio questo arriverà al proprio destinatario.

 

Anche l’occhio vuole la sua parte

 

Per rendere le vostre newsletter più efficaci, dovete renderle in primo luogo più leggibili. Vietati pertanto i “muri di parole” e benvenuti a paragrafi brevi, senza troppi incisi e subordinate, ai layout con contrasti cromatici decisi e all’impaginazione pulita e ariosa.

Sì agli oggetti chiari e invitanti, al nome e cognome del mittente al posto di generici indirizzi info@.

Nel testo consigliamo l’uso di grassetti, sottolineature, keywords, brevi elenchi puntati che aiutano il lettore a capire dove trovare le informazioni più importanti.

Fondamentale infine che le indicazioni per compiere l’azione siano chiare: appelli come Dona qui, Sostieni ora possono essere evidenziati anche graficamente (creando il famoso bottone) e avere link diretti e funzionanti alla pagina del vostro progetto su Rete del Dono.

Più la vostra newsletter sarà leggibile al momento dell’apertura, maggiore sarà la possibilità che arrivino a leggerla fino in fondo, ascoltando anche il vostro invito a donare.

 

E infine…metteteci il cuore!

 

Prima regola di chi chiede donazioni è People give to people, ovvero le persone donano alle persone: se  sapremo  dare corpo  ad un volto attraverso  le nostre parole scritte, sarà  come se il messaggio  fosse portato di persona all’interno delle caselle di posta dei nostri destinatari e avrà quindi una forza maggiore. I progetti culturali permettono di entrare in mondi magici, di fare esperienze straordinarie ed emozionanti, in grado di elevare lo spirito, di farci stare meglio. Questo è quanto deve uscire dalla vostra newsletter: non solo un elenco di informazioni, ma una porta aperta sui vostri mondi di senso. Quanto più saprete emozionare arrivando davvero “al cuore” dei vostri destinatari con un messaggio chiaro e allo stesso tempo coinvolgente, tanto maggiore sarà la probabilità che decidano di sostenere il vostro progetto.

 

Buon crowdfunding a tutti!