Di fronte a una tragedia personale, c’è chi trova il coraggio di pensare anche agli altri. Sono diverse le raccolte solidali online intitolate a qualcuno che non c’è più, ma che con il suo esempio mostra ancora la strada da seguire.

Un dono per gli altri, come sognava Rossana

 

Maria Teresa Innocente ha perso sua figlia Rossana a causa di un tumore cerebrale. “Come tutte le ragazze di 26 anni voleva vivere e sperava ci fosse una terapia innovativa. Mi ripeteva spesso: ‘Se riesco a guarire voglio fare qualcosa per gli altri’. Io ho accolto il suo desiderio fondando l’associazione ‘Il dono di Rossana’, che sostiene la ricerca scientifica sui tumori cerebrali. Vorrei che altre persone colpite dalla sua stessa malattia abbiano la speranza di farcela”. A un anno dalla scomparsa della figlia, Maria Teresa ha aperto su Rete del Dono il progetto di raccolta “Rossana sempre nel mio cuore”, che con 24 donazioni ha già superato la soglia prefissata di 1.000 euro.

Emozione, razionalità e un filo diretto con i donatori

 

Maria Teresa crede che i sostenitori del suo fundraising siano spinti da molteplici motivazioni. “Sicuramente conta il ricordo che Rossana ha lasciato in loro, ma non solo. Per noi è anche importante stimolare l’attenzione sulla ricerca scientifica, troppo spesso sottovalutata, e fare delle cose concrete che aiutino le persone. L’interesse per il nostro progetto è, a mio parere, sia emotivo che razionale”.

Sulla pagina dedicata spiccano tanti messaggi d’affetto e accanto a tutti c’è una risposta. “È molto importante ringraziare personalmente ognuno dei donatori. Chi ti sceglie una volta può diventare un tuo sostenitore a lungo e tutti coloro che partecipano meritano rispetto e attenzione”. Ancora meglio se si può interagire direttamente sulla piattaforma di Rete del Dono: “Di solito le persone che supportano la nostra causa sono molto smart e utilizzano parecchio i social. La possibilità di comunicare con loro in maniera così diretta è un grande vantaggio”.

 

“Un dovere verso nostra figlia”

 

“Ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa”, racconta Paolo Graziani, padre di Veronica, che è mancata a 18 anni per un tumore. Da allora lui sostiene con ancora più convinzione la ricerca contro il cancro. La raccolta fondi intitolata a Veronica è destinata all’AIRC: “Non pensiamo di cambiare il mondo, ma una goccia nel mare è sempre meglio di niente”. La famiglia Graziani ha maturato questa scelta nei difficili mesi delle cure della figlia presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma. “Abbiamo visto e ascoltato tantissime storie di bimbi molto piccoli che lottavano contro la malattia. Questa esperienza drammatica ci ha toccato nel profondo e ci ha spinto a portare la nostra testimonianza e il nostro aiuto”.

“Il ricordo di Veronica è sicuramente un catalizzatore per le donazioni, ma tutti si sentono motivati pensando che le loro donazioni serviranno a combattere una battaglia così importante, che direttamente o indirettamente ci colpisce tutti”, dice Paolo Graziani. “Il portale di Rete del Dono mi è stato consigliato da AIRC e lo staff è sempre stato molto disponibile in ogni step della raccolta”. 

Il fundraising dedicato a Veronica ha già raccolto oltre 16mila euro, il 60% dell’obiettivo prefissato. Diverse donazioni recano la firma della famiglia: ‘Mamma, papà, Valentina’: “In alcuni casi abbiamo organizzato eventi di raccolta fondi offline e poi versato noi la somma sulla piattaforma. La maggior parte dei donatori comunque si è trovata molto bene con uno strumento chiaro, intuitivo, facile da utilizzare e molto comodo anche per noi, visto che mi basta mandare il link della pagina alle persone che voglio coinvolgere”.

 

Trasmettere la passione

 

 

C’è poi chi decide di ricordare un collega dedicando ai suoi insegnamenti un progetto solidale condiviso. Il team di Bakeca.it continua a farlo con il fondatore del portale, Paolo Geymonat, scomparso 10 anni fa. A suo nome è nato infatti un fundraising che sostiene l’iniziativa della onlus Handarpermare: una regata con velisti disabili che ha navigato da sud a nord lungo tutta l’Italia. Proprio la vela era una delle attività preferite di Paolo e il motto della raccolta, “cazziamo la randa”, è una delle frasi che più spesso amava ripetere a bordo. Lui non c’è più, ma la sua passione continua a gonfiare le vele.

Raccogliere in ricordo di una persona cara è un modo per ricordarla ancora accanto a noi. 

Scopri come fare, clicca qui.