Maratoneta per sbaglio, Iron man per caso, pediatra per scelta: cosi si definisce Luigi Piero Biondi, fundraiser dell’associazione JayNii. Da poco Piero ha affrontato una sfida sportiva tostissima: l’IronMan di Klagenfurt in sole 13 ore e 36 minuti. Una gara estrema che comprende tre discipline: nuoto, ciclismo e corsa. Non solo, ha anche portato a termine su Retedeldono una raccolta fondi per JayNii che ha già superato i 3.400 euro. Passione per i bimbi e sport: queste le chiavi di lettura del suo successo!

1) Parlaci di te, della tua passione per lo sport e della tua scelta di diventare medico.
Sono un medico Pediatra perché il mondo dei bambini da sempre mi affascina per la semplicità e la schiettezza del loro linguaggio. Sin dagli anni dell’università la mia inclinazione verso questo mondo si trasformò in desiderio forte di concretizzarne un aiuto e così in modo naturale decisi di fare il Pediatra!
Figlio di uno sportivo fui sin da piccolo introdotto nel mondo dello sport, praticandone tanti, alcuni con maggiore perseveranza ma solitari (judo, nuoto), altri di squadra (pallavolo), ma sempre con l'entusiasmo e la voglia di farlo che mi ha contraddistinto. Ho mantenuto costantemente questo impegno sportivo (correndo, nuotando) in modo disciplinato e sempre in sintonia con gli impegni lavorativi. Oggi è diventato un tassello ancora più importante perché l'attività sportiva è cardine del mio benessere psicofisico.

2) Quando e perché hai deciso di legare la tua sfida sportiva con una sfida solidale a sostegno di JayNii?
Già da tempo rimuginavo l'idea di fare qualcosa del genere. L'incontro con Roberta di JayNii ha fatto scattare la molla. Il pensiero di poter legare questa impresa sportiva a qualcosa di concreto mi ha dato la giusta motivazione per far volare la mia raccolta fondi.

3) In poco tempo sei riuscito a raccogliere oltre 3000 euro. Quali strumenti hai usato? Chi ti ha sostenuto in questa sfida solidale?
Non essendo più giovanissimo mi sono avvalso di quello che i giovani d'oggi utilizzano per lo scambio di comunicazioni rapide e concise, ovvero WhatsApp. La rete e la presenza in rubrica di numerosi contatti tra amici e pazienti ha fatto il resto! Chi mi ha sostenuto? Mia moglie Anna, prima di tutto, in quanto da anni segue con passione, e con la giusta lucidità, tutte le mie gesta.

4) Come è stato il tuo primo #Ironman? Raccontaci la tua esperienza sportiva e solidale!
Ė stata una giornata di sport emozionante! Esattamente come l'avevo pensata nel corso di questi mesi di preparazione fisica. Non nascondo che é stata dura e faticosa, ma la giusta determinazione e la volontà di portarla a termine è stato il motore che ha fatto girare le mie gambe dritte verso la meta. Condividere la sofferenza della gara e la gioia dell'arrivo con l'amico Guido, con il quale ho trascorso i mesi di allenamento ed ho poi tagliato il traguardo, e con il team di JayNii che ha fatto la differenza.

Chiavi di successo: network allargato, sfida sportiva, whatsapp