Dodicimila punti vendita dove si sono attivati 145mila volontari, che hanno raccolto oltre 8mila tonnellate di cibo da 5 milioni e mezzo di donatori, e una campagna di crowdfunding online che in 10 giorni ha totalizzato più di 9mila euro da 271 donatori: sono questi i numeri della giornata organizzata dal Banco Alimentare Onlus per raccogliere alimenti a lunga conservazione da donare a chi ne ha più bisogno. Un appuntamento con la solidarietà che è oramai diventato una tradizione di fine Novembre, e che da tre anni unisce un’attività di volontariato “offline” con un crowdfunding online, attivato per procurarsi gli scatoloni necessari a trasportare e distribuire quanto raccolto. Ci siamo fatti spiegare le ragioni di questo successo da Carlo Leoni, social media manager di Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Ci puoi raccontare in cosa consiste la giornata della Colletta Alimentare?
“Si tratta di condividere una parte della spesa con chi è meno fortunato di noi: l’ultimo sabato di Novembre i volontari si radunano davanti ai punti vendita e chiedono a chi fa la spesa di acquistare qualcosa a lunga conservazione. Questi cibi poi vengono portati nei magazzini e durante l’anno si distribuiscono alle strutture caritative che si occupano di sfamare i poveri. Ogni anno il trend dei volontari è in crescita (l’anno scorso sono stati 135mila, 145mila nel 2016) e anche quello dei donatori. Io personalmente ho fatto il volontario per dieci anni, e da due anni e mezzo mi occupo della comunicazione web e social. Un lavoro bellissimo, ma mi manca l’aspetto dello sporcarsi le mani con cibo, scatolette e scatoloni”.
Perché avete pensato a una campagna di crowdfunding online?
“Siamo partiti 20 anni fa utilizzando scatoloni regalati da chi poteva donarceli: inevitabilmente erano tutti diversi, e questo rappresentava un problema non indifferente nelle operazioni di trasporto e stockaggio. Abbiamo quindi deciso di dotarci di scatoloni standard, che siano uguali in tutta Italia: da tre anni abbiamo lanciato un crowdfunding online per raccogliere i soldi per procurarceli”.
Come siete riusciti a unire una campagna che coinvolge volontari “offline” con una raccolta online?
“Il nostro principale canale di comunicazione con le persone è rappresentato dai social network (il target che ci segue va dai 18 ai 50 anni): con i nostri volontari abbiamo un dialogo giornaliero, e li informiamo anche tramite mail e newsletter. Quando arriva il momento della raccolta, grazie al nostro database di contatti e alla cura quotidiana che abbiamo di chi ci segue, riusciamo bene ad informare su quello che ci serve per arrivare pronti all’ultimo sabato di Novembre e a spiegare alle persone perché è utile donare per la raccolta online. Molti di coloro che ci aiutano lo fanno da tanti anni: è impossibile che non abbiano mai trasportato degli scatoloni. Un volontario comprende perfettamente l’utilità di questa raccolta, al punto che tanti ci hanno scritto su Facebook chiedendoci se quest’anno ripetevamo la raccolta. L’anno scorso abbiamo fatto 14 giorni di campagna, 247 donazioni e 8588 euro raccolti. Nel 2014 le donazioni sono state 229, e la cifra complessiva raccolta è stata di 5233 euro”.
Come vi siete trovati con la piattaforma di Rete del Dono?
“Oramai è il terzo anno che la utilizziamo: ci troviamo bene e non abbiamo mai avuto nessun problema a livello tecnico. Anche per i nostri volontari sta diventando una consuetudine, e il fatto che sul sito siano presenti campagne di tutti i tipi piace molto”. Come riuscite a coinvolgere sempre tanti volontari in questa iniziativa? “Partecipare alla colletta è molto semplice: basta andare sul sito e iscriversi. L’azione in sé non richiede particolari abilità: basta mettersi davanti ad un supermercato e chiedere alla gente di condividere la spesa. Si tratta di un’esperienza che arricchisce molto chi la fa, e solitamente viene vissuta come un gesto da fare in gruppo: riceviamo tante foto di squadre di calcio, compagni di classe e team aziendali”.