Il battito d'ali di una farfalla può forse provocare un uragano dall'altra parte del mondo. Un giro dell’Islanda in bicicletta può sicuramente aiutare a combattere la malnutrizione in Kenya. È la sfida di Leonardo Boccone e Cesare Beltrame, due amici liguri appassionati di ciclismo, saliti in sella per una nobile causa. Tenda e sacco a pelo in spalla, piedi sui pedali e tanta voglia di arrivare fino in fondo: A ride for Africa, il loro progetto, è un tour di oltre 2500 km a ridosso del Circolo polare artico, che supporta il lavoro dei nutrizionisti nella contea di Siaya, attraverso una raccolta fondi su Rete del Dono.
Dal sogno alla realtà
“L'idea è nata dopo un incontro con un ragazzo che aveva svolto un'esperienza simile. Abbiamo scelto l'Islanda perché era un viaggio che sognavamo di fare da tempo e perché attraversarla in bicicletta rappresenta una vera e propria sfida con noi stessi”, dice Leonardo. Il loro impegno a favore di Amref Health Africa, la più grande organizzazione sanitaria del continente, ha già prodotto risultati concreti: la soglia di 5mila euro della raccolta è già stata superata e il fundraising continua spedito, una pedalata dopo l’altra, con amici, parenti ma anche sconosciuti che hanno donato qualcosa.
Esperienze mozzafiato…
Un giro dell’Islanda non è certo una passeggiata, ma le emozioni del viaggio ripagano lo sforzo. “La natura qui è qualcosa di sorprendente e la realtà supera ampiamente ogni immaginazione”. Nonostante la fatica quotidiana, gli occhi si riempiono spesso di meraviglia: “Una volta, mentre cercavamo un rifugio per la notte, abbiamo visto una balena cacciare dentro a un fiordo. L’altopiano dei fiordi orientali ci ha lasciato senza parole, così come la potenza della cascata Dettifoss”.
… e imprevisti da superare
Le condizioni climatiche dell’isola sono quasi estreme, con clima freddo e vento che non lasciano tregua ai fundraiser su due ruote. Capita anche qualche momento di sconforto, superato grazie all’affiatamento di Leonardo e Cesare e a un alleato speciale. “Una notte, il vento ci ha spezzato la paleria della tenda. Abbiamo risolto con una riparazione di fortuna, grazie al conforto della musica della nostra ‘cassina’, che ci accompagna sempre”. A volte i risvegli non sono particolarmente dolci, come quando i due amici ciclisti hanno trovato le loro bici ricoperte da un manto bianco, a causa di una nevicata improvvisa durante la notte. “Stavamo percorrendo il deserto islandese ed era un momento molto faticoso. Ma ci siamo fatti forza e ne siamo usciti”.
Vincere prima di partire
Non tutto può andare liscio in un’esperienza del genere (il telefono rotto da Leonardo era stato probabilmente messo in conto), ma il risultato più importante è stato raggiunto prima della fine del tour. Anzi, prima della partenza, visto che la cifra per finanziare 10 interventi medici domiciliari in Kenya è stata raccolta quando i due stavano ancora organizzando il viaggio. “Il fundraising procede bene, molto più di quanto ci aspettassimo. Probabilmente ha contribuito anche il lungo lavoro di preparazione della sfida e il modo in cui abbiamo trasmesso a tanti l'importanza della raccolta fondi che sosteniamo”.
Potenza delle immagini
Lo spettacolo dell’Islanda è stato trasmesso quasi quotidianamente attraverso le foto che Leonardo e Cesare hanno pubblicato sulla loro pagina Instagram, aggiornando anche con una mappa virtuale i loro spostamenti. “Sicuramente è importante raccontare attraverso i social le nostre avventure. Ci permette di mantenere un legame costante con chi ci sostiene, ma anche di comunicare in modo chiaro il nostro obiettivo”. Tra vette innevate, paesaggi da sogno e splendidi arcobaleni l’avventura di Leonardo e Cesare continua. Dall’altra parte del mondo, qualcuno li ringrazierà.
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