Noi è un concetto molto ampio. Ci riguarda quando lavoriamo assieme a un progetto, ma anche quando indirettamente godiamo i benefici dell’impegno e delle buone azioni altrui. Allo stesso tempo è un concetto molto importante, perché apre all’idea di una cittadinanza allargata e attiva, che apre l’impegno civile a nuove frontiere.
Dopo l’Arte e la Cultura, torniamo sul nostro blog con un Focus sul Civic Crowdfunding, attività che prevede il finanziamento a opera della collettività di progetti pubblici, senza ricorrere ai budget dell’ente pubblico o dell’amministrazione pubblica interessate. Un’azione congiunta, quindi, di persone e realtà, a vario titolo attive sul territorio, che può diventare strumento attivo di sostegno alle politiche sociali, culturali e, come vedremo, ambientali, oppure sopperire alla loro mancanza laddove non ci siano le risorse adeguate.
Luoghi Ideali, la prima delle case histories che vi vogliamo presentare, ha proprio questa forza: è un progetto importante perché condiviso e dislocato sul territorio.
A Milano “Luoghi ideali Milano con Fabrizio Barca” si occupa di rigenerazione urbana, favorendo l’incontro tra design, architettura e integrazione sociale. La prima raccolta fondi di duemila euro servirà per realizzare un’installazione in via Padova a Milano allo scopo di favorire la convivenza dei diversi gruppi etnici che compongono il quartiere. Una “penisola” oggi vittima del traffico selvaggio sarà trasformata in una piccola piazzetta simile a una grande lanterna urbana che, simbolicamente, illuminerà la vita dei residenti.
Sviluppo e legalità sono invece le parole d’ordine del progetto di Luoghi Ideali Calabria che vuole far fare un salto di qualità alla Piana di Sibari, promuovendo le sue risorse archeologiche, agroalimentari e rafforzando l’identità culturale delle pendici del Pollino.
Cultura e memoria hanno radici profonde. Come quelle dei 36 alberi che il Gruppo Studi Ebraici e Comunità Attiva e la Comunità Ebraica di Torino che hanno raccolto 5mila euro per dare vita a “Il Giardino dei Giusti”. Questo progetto nasce per ricordare e ringraziare simbolicamente tutti i piemontesi che, rischiando la vita, hanno salvato centinaia di ebrei durante le persecuzioni nazifasciste. La generosità dei donatori ha permesso di arredare il giardino con panchine e aiuole, rendendolo così ancora più accogliente, favorendo l’incontro tra cultura e storia, ambiente e memoria, tra passato, presente e il futuro che vogliamo costruire insieme.
A volte, infine, è l’emergenza che fa unire le persone. Questo è accaduto all’indomani del ciclone Cleopatra, che nel novembre del 2013 ha distrutto ampie zone della Sardegna, provocando molti morti e danni per oltre 650 milioni di Euro. “Sardegna chi_ama: ricostruiamo il futuro” nasce così, per iniziativa del jazzista Paolo Fresu, e con l’obiettivo di aiutare la regione a rialzarsi, a partire dai 61 edifici scolastici danneggiati dall’alluvione. Sostenuta da Fondazione Banco di Sardegna e organizzata dall’associazione culturale Dromos di Oristano, “Sardegna chi_ama: ricostruiamo il futuro” ha raccolto oltre 60mila Euro grazie alla generosità dei molti che hanno creduto nel progetto, fatto il tutto esaurito all’Arena Grandi Eventi di Sant’Elia e portato oltre un milione e 400mila spettatori agli eventi culturali organizzati per promuovere la raccolta fondi. Un segno tangibile, quindi, che, anche di fronte alle difficoltà più gravi e impreviste, agire assieme permette di arrivare laddove il singolo non può.
E la Rete, da questo punto di vista, dimostra ancora una volta di essere un eccezionale strumento di promozione e visibilità, ma soprattutto un ecosistema in grado di aiutare tutti coloro che vogliono pensare in modo differente il domani.