Il 27 ottobre è il giorno della Huawei Venicemarathon, ormai una classica delle corse solidali in Italia, che potrebbe diventare un modello di sostenibilità per gli eventi sportivi nel mondo. Obiettivo degli organizzatori è superare l’ottimo risultato complessivo dello scorso anno, chiuso con la cifra record di 127.748 euro per le non profit, di cui quasi 90.000 raccolti dai runner su Rete del Dono. “Ogni anno vediamo progetti che si realizzano, persone che possono cambiare la propria vita in meglio”, spiega il direttore generale Lorenzo Cortesi, secondo cui la raccolta solidale è una parte fondamentale dell’evento.
Maratona green
Solidarietà e tutela dell’ambiente corrono a braccetto grazie a un progetto innovativo di tutela ambientale. La Maratona di Venezia è stata infatti scelta dalla Regione Veneto come “evento pilota” per “Zero Waste Blue sport events for territorial development”. Significa che, grazie a importanti partnership, la Venicemarathon punta a essere un evento modello di sostenibilità in tutti i suoi aspetti, dai trasporti alla gestione dei rifiuti. In occasione dell’edizione 2019, ad esempio, sarà possibile raggiungere la laguna con uno sconto del 50% sui biglietti di Trenitalia; verranno create e potenziate isole ecologiche per valorizzare la raccolta differenziata; il processo di iscrizione degli atleti sarà completamente digitalizzato eliminando la carta e tutta la plastica utilizzata durante la manifestazione sarà recuperata e impiegata in vista della maratona del 2021.
Zanardi e Venezia: un legame indissolubile
A supportare la manifestazione ci sarà ancora Alex Zanardi, da anni testimonial del charity program di Venicemarathon. Zanardi scende in campo in prima persona, con il progetto “Obiettivo 3”, che punta ad avviare allo sport le persone disabili, in vista delle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Quest’anno, tra l’altro, Venicemarathon e Zanardi festeggiano 10 anni di “matrimonio” sportivo e solidale. Nel 2009, infatti, il pilota paralimpico allora esordiente si impose a sorpresa nella gara di handbike: “La Maratona di Venezia rappresenta l’inizio della mia carriera sulle tre ruote, non posso che essere affezionato a questo grandissimo evento sportivo e di solidarietà”.
Ambasciatori di cause nobili
Accanto alla raccolta di Zanardi ce ne sono tante altre, da chi punta alla costruzione di pozzi d’acqua in Uganda a chi fa dell’eradicazione globale della poliomielite il proprio obiettivo. “I maratoneti diventano ambasciatori di una ‘buona causa’ e si attivano a raccogliere fondi: è un messaggio che ci riempie di orgoglio”, dice Cortesi. Tra le storie del charity program c’è quella della Fondazione Salus Pueri: per la Venicemarathon supporta il centro di Terapia Intensiva Pediatrica di Padova, che accoglie 400-450 bambini e ragazzi affetti da malattie croniche o chirurgiche con cure intensive. Una causa nobile, che vede impegnarsi con una generosa donazione anche Solgar Italia, azienda produttrice di integratori nutrizionali.
La VM10k protagonista della corsa solidale
La svolta, ai fini della crescita del Charity Program e della raccolta fondi, e’ stata l’introduzione della VM10k: una corsa competitiva e non che prevede gli ultimi 10km della maratona, che sono anche i più belli e spettacolari. “La Venicemarathon è diventata più accessibile e i runner solidali sono sempre di più. Chi sceglie la 10 chilometri non corre una gara a parte, ma arriva sotto lo stesso traguardo e respira la stessa atmosfera”. E non è un caso se poi molti di loro diventano maratoneti negli anni successivi: “La VM10K è il modo migliore per passare da jogger a runner”. Questa formula, del resto, è perfetta per il team-building aziendale. Quando formano le squadre per le staffette, le aziende vincono due volte, migliorando le relazioni fra i propri lavoratori e associando il proprio brand a una causa solidale.
Entusiasmo in città
I pettorali assegnati sono oltre 7500 fra maratona e staffetta e crescono di pari passo le donazioni per le onlus già attive sul portale ufficiale. In città l’attesa è palpabile e la partecipazione si annuncia massiva: “Nel 2018 si è corso con l’acqua molto alta, quest’anno speriamo di allagare Venezia con l’emozione”, afferma Lorenzo Cortesi. Missione tutt’altro che proibitiva, almeno a giudicare dall’entusiasmo scatenato su Facebook dal contest per disegnare la medaglia della maratona. Tra le 33 proposte ricevute dagli organizzatori, che hanno generato oltre 10mila like e oltre 400 condivisioni, ha trionfato l’idea di Eleonora De Luca, interior designer friulana di 34 anni che vive a Londra. Il suo disegno è suggestivo: una mappa di Venezia costellata di canali da cui emergono il Canal Grande, il Ponte di Rialto, il ferro di gondola e le sagome degli atleti. Sul retro c’è il Leone di San Marco, a sancire il tempo di ogni partecipante che taglierà il traguardo: il giusto premio per chi ce la mette tutta, prima, durante e dopo la corsa.
Il momento di iscriversi e correre
A due mesi dalla gara, è il momento di iniziare le due preparazioni: quella sportiva e quella solidale, per trasformare un'occasione di divertimento in una bellissima opportunità di dare una mano a una causa che si ha a cuore.