Il FunkyPrize, concorso dedicato a Marco Zamperini, premia coloro che, con la loro attività, usano e osano il digitale. Quest’anno ha introdotto un riconoscimento aggiuntivo dedicato alle organizzazioni non profit.
Oltre al premio di 15.000 euro in palio per gli innovatori digitali, ci sarà un premio speciale di 3.000 euro in collaborazione con Rete del Dono, per progetti di crowdfunding che hanno condotto una raccolta fondi di successo (vedi regolamento).
Il concorso FunkyPrize, pensato da un gruppo di amici del Funky Professor, è organizzato dal Comitato Premio Marco Zamperini, ente non profit costituito allo scopo e presieduto da sua moglie Paola Sucato che per l’occasione abbiamo intervistato.
Buongiorno Paola e benvenuta sul blog di Rete del Dono. Ci spieghi cos’è il FunkyPrize e come nasce?
Ciao a tutti e grazie per l’intervista. Il Funkyprize è nato nel 2014 per continuare in qualche modo quello che è stato il lavoro di Marco e per continuare lo scouting da lui fatto nella ricerca di progetti innovativi. Marco è stato uno dei pionieri di Internet in Italia e all’inizio degli anni ’90 ha creato i primi grandi portali italiani assieme ad Etnoteam. Hanno creduto in un mondo di cui ancora molti non si fidavano, portando un forte valore di positività.
Marco è stata una persona molto coinvolgente sia con i giovani che con gli imprenditori con i quali riusciva a creare sempre un rapporto amichevole. Era un visionario. Trasmetteva le sue idee agli amministratori delegati e riusciva a far immaginare loro quello che sarebbe potuto essere internet dopo 5 anni.
Quello che abbiamo voluto fare per ricordarlo, è continuare la sua opera e rilanciarla. Anche se importante, non è solo il premio in sé a contare ma credo sia molto importante la visibilità che si riesce ad offrire ai tanti progetti in gara. Il premio in denaro è stato sicuramente una linfa vitale per i vincitori degli scorsi anni ma mi preme sottolineare il grande valore della rete che abbiamo creato attorno al FunkyPrize, che è composta da persone davvero di grande valore.
Qual è l’obiettivo di questo premio?
Il premio intende individuare, segnalare e premiare coloro che, con la loro attività, usano e osano il digitale in sintonia con il Manifesto del Concorso e ispirandosi ai valori di positività, umanità e semplicità che hanno indirizzato le attività e gli insegnamenti di Marco Zamperini.
I punti su cui abbiamo fondato il manifesto sono:
- Il digitale deve migliorare la vita delle persone;
- Il digitale è connessione, scambio e cooperazione;
- Scambio e cooperazione generano innovazione;
- Innovazione è uso creativo di ciò che esiste già;
- Il digitale è qui e ora.
Cerchiamo progetti concreti che non si fondino su un sogno futuro ma che abbiano la capacità di utilizzare la tecnologia già esistente. Un bell’esempio ci è arrivato da Open BioMedical, il vincitore dello scorso anno, il cui progetto si concretizzava nella realizzazione di protesi low cost grazie alla stampa 3D.
Negli ultimi 2/3 anni sono cresciute le startup così come sono cresciute le candidature al premio (l’anno scorso ne abbiamo ricevute 250). Per la giuria è sempre difficile scegliere il vincitore perché sono davvero tanti i progetti che meritano un riconoscimento per l’innovazione. Il fermento degli ultimi anni sulle startup ci lascia ben sperare anche per il futuro dei nostri giovani innovatori.
Da quest’anno avete dedicato un Premio al settore non profit. Cosa vi ha spinto ad istituirlo?
C’è la voglia di creare situazioni più “business oriented” capaci di creare valore economico. Nelle passate edizioni sono arrivate molte candidature dal non profit, la creazione di un premio esclusivo ci è sembrato un buon modo per dare spazio a queste realtà, per valorizzarle. Marco durante la sua carriera ha molte volte donato la sua conoscenza ed il suo tempo a sostegno di organizzazioni non profit.
Il Terzo settore porta con sé valori diversi e per questo crediamo che vada vissuto e sostenuto in modo diverso. Abbiamo così creato un’area dedicata alle ONP che possono così presentare le proprie proposte che secondo noi vanno valorizzate e che Marco stesso avrebbe valorizzato.
Che aspettative avete rispetto al mondo non profit?
Abbiamo delle ottime aspettative sulle candidature che arriveranno dal non profit.
Quello che noi faremo, come già sperimentato gli scorsi anni, è promuovere i progetti più meritevoli attraverso i nostri sponsor che man mano verranno messi in contatto con le realtà in gara. Inoltre abbiamo una rete che ha un grande valore che può offrire visibilità alle non profit soprattutto a quelle meno o per nulla strutturate.
Per le Non Profit può essere un modo per farsi conoscere in nuovi ambiti ed uscire dalle logiche tradizionali attirando su di sé l’attenzione.
Ai fini del premio speciale Rete del Dono, valuteremo l’innovazione del progetto e l’utilizzo del digitale, elementi che possano aiutare la non profit ad essere disruptive (dirompente) e a pensare in modo diverso.
Grazie Paola e buon lavoro
Grazie mille a voi e partecipate numerosi!